Pianocity che musica con Agata
Nel weekend a Milano c’è Pianocity. Concerti di pianoforte gratuiti e sparsi per la città. Da un concerto all’altro si va in bici. Io pedalo e Agata sta sul seggiolino. Si parte forte, si passa per piano forte e si finisce piano, rasentando la velocità della tartaruga e rischiando di farsi doppiare da quest’ultima. In Palestro una fila di pianoforti/e a disposizione di tutti. Gli adulti osservano e qualcuno azzarda piccoli brani. Ma sono i bambini a regalare sensazioni surreali battendo sui tasti melodie che vanno da John Cage fino al punk più estremo passando per il pop, rasentando il jungle e strizzando l’occhio alla noise. Un film di Buneul, con dialoghi futuristi e musiche avant guarde, ma più avant che guard. E tra una sonata e l’altra il parco, il ghiacciolo, le giostre e un sole che prende di mira il mio collo e strappa gradualmente dal mio corpo le forze residue. Ore 17.30. Arriviamo a casa. Io sul divano. AGATA abbandona il pianoforte… E scopre lo xilofono! “This IS The end!”.
(Angelo Pisani
@Contofinoatre)
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