Per gli scontri non siamo pentiti
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Il giorno dopo la guerriglia (attesa) esplosa tra via Veneto e piazza Barberini durante il corteo contro la precarietà e il governo Renzi di sabato pomeriggio, il movimento ha detto la sua nel corso di un’assemblea aperta a Porta Pia. È lì che dalla scorsa settimana i comitati di lotta per la casa si sono insediati con le tende. «Non ci sono blu block, o verdi o rossi. Siamo gli stessi. Avevamo detto che volevamo fare l’assedio e l’abbiamo fatto» ha detto ieri Luca Fagiano del Coordinamento cittadino di lotta per la casa. «Non sono pentito per quello che è successo ieri» ha fatto eco Paolo di Vetta, portavoce dei blocchi precari metropolitani.
La piazza nel pomeriggio ha annunciato nuove iniziative nelle prossime settimane.Sugli scontri è intervenuto anche il sindaco, da via dei Fori imperiali: «Ho parlato con prefetto e questore. Al di là della condanna per gli scontri, Roma non può sostenere da sola i costi di queste manifestazioni. Da tempo sto discutendo con il governo sul valore economico degli impegni che la città, come Capitale, deve sostenere».
(Metro)
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