6:46 pm, 30 Marzo 14 calendario

Morto a 83 anni Gerardo D Ambrosio Da Pinelli a Mani pulite vita da magistrato

Di: Redazione Metronews
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Milano. E’ morto al Policlinico, all’età di 83 anni, ex procuratore capo di Milano Gerargo D’Ambrosio. Sofferente al cuore, subì un trapianto. “Ho saputo la notizia poco fa, è una cosa che sconvolge e scombussola”, ha detto ai microfoni di RaiNews24 Gherardo Colombo, ex magistrato Mani Pulite.Dalle aule dei tribunali ai banchi del Senato: è una vita tra magistratura e politica quella di Gerardo D’Ambrosio. Nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 29 novembre 1930, diplomato al liceo Classico e laureato a pieni voti in Giurisprudenza a Napoli con una tesi in diritto amministrativo, D’Ambrosio approda alla magistratura nel 1957 e arriva a Milano poco dopo. Il suo nome e la storia del Palazzo di giustizia milanese sono legati in modo indissolubile: si occupa dell’istruttoriasulla strage di Piazza Fontana e della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli.Nel 1981 assume la funzione di sostituto procuratore generale e si occupa dei primi processi per terrorismo, oltre che alle istruttorie relative al Banco Ambrosiano che vede tra gli altri imputati Roberto Calvi. Nel 1989 viene nominato Procuratore aggiunto di Milano dove dirige prima il Dipartimento criminalità organizzata poi quello dei reati contro la pubblica amministrazione.Dal 1992 è tra i protagonisti (insieme a Francesco Saverio Borrelli, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo) del Pool che si occupa dell’inchiesta Mani pulite. Negli anni di Tangentopoli gli occhi di tutto il paese sono puntati sul palazzo di giustizia di Milano. Nel 1999 viene nominato Procuratore capo della Procura della Repubblica di Milano, nel 2002 lascia per limiti di età ma la sua avventura prosegue nel campo della politica: in occasione delle elezioni 2006, accetta la candidatura proposta dai Democratici di Sinistra, di un seggio al Senato, risultando eletto nella Regione Lombardia. E’ stato componente della II Commissione permanente (Giustizia) del Senato. Alle elezioni del 2008 è stato confermato senatore del Pd.
LE REAZIONIIl presidente del Senato, Piero Grasso: “E’ con vero dolore che apprendo della scomparsa di Gerardo D’Ambrosio: un servitore dello Stato, protagonista della vita civile e istituzionale del Paese”.Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, lo ricorda come “un amico, un grande uomo e uno dei simboli della magistratura italiana. Un uomo cui la vita aveva concesso una seconda chance e che aveva saputo sfruttarla a beneficio della collettività. Ho avuto il privilegio di conoscere D’ambrosio e di esserne amico, per questo so bene quanto manchera’ alla sua famiglia e ai suoi amici a cui esprimo le mie condoglianze e quelle di tutta la città”.Giancarlo Caselli, ex procuratore di Torino: “E’ stato un grandissimo amico. Siamo sempre stati legati da un affetto reciproco intensissimo ed è stato vicino a me nei momenti difficili, soprattutto mi riferisco al mio periodo palermitano. Lo ricordo come un esempio di capacità di lavorare intelligentemente e di fare squadra Quando si occupò del caso Pinelli, in molti lo accusarono di essere fascista. Poi con Tangentopoli lo accusarono di essere comunista. La sua storia è una riprova che chi fa il suo dovere intralciando determinati interessi, deve mettere in conto di essere etichettato. Questa è un’anomalia del sistema italiano, che D’Ambrosio ha pagato cara sulla sua pelle, come molti altri”.
Antonio Di Pietro ha twittato: “Ciao Gerardo, meno male che c’eri tu ai tempi di Mani pulite”.(Metro)

30 Marzo 2014
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