Social street la nuova realt

Città. Dal web alla strada, per riscoprire l’importanza dei contatti reali tra vicini di casa. È la filosofia delle social street, nate da un’idea del giornalista e blogger bolognese Federico Bastiani ed esplose in tutta Italia. Un fenomeno che a Torino ha visto nascere su Facebook 10 gruppi tra città e provincia.
«Quando abbiamo aperto la pagina dei residenti a corso Traiano e dintorni era dicembre. Oggi contiamo 90 adesioni, ma non si tratta di semplici curiosi. Il nostro è un gruppo chiuso, chi si iscrive deve essere interessato alle attività e partecipare», spiega Enrica Michelon, fondatrice della social street che porta il nome del vialone torinese, sul quale si affacciano tanti palazzoni.
«In poco tempo abbiamo individuato uno spazio per contarci (la casa di quartiere al Parco Colonnetti), per avere il piacere di scoprire chi abita a pochi passi da noi e per organizzare attività di buon vicinato».
Come il book crossing, lo scambio di libri a costo zero, o le baby sitter “condivise” per le mamme che lavorano, o i pic nic nel parco. «In tempi di crisi e in cui le persone tendono a chiudersi nel proprio nucleo familiare o nelle proprie case è importante scoprire che si possono realizzare iniziative e sviluppare relazioni a costo 0» prosegue la Michelon. E gli effetti positivi non mancano. Nel gruppo, grazie al passaparola c’è chi ha acquistato un’auto usata a prezzo di favore da un rivenditore iscritto al gruppo. O la parrucchiera, che pratica lo sconto del 20% ai vicini di corso Traiano.
Ma le social street non funzionano solo nei grossi centri urbani. Lo sanno bene i residenti di via Puccini e dintorni, a Pianezza, comune di 16 mila anime.
«Qui i rapporti di vicinato sono sempre esistiti, ma il gruppo serve da stimolo per iniziative utili a tutti» racconta laria Brancati, tra i fondatori della pagina su Facebook. Che a maggio daranno vita a uno “swap party”, uno scambio di vestiti usati. Un’occasione anche per fare festa portando cibo e bevande da condividere in strada.
(Metro)