6:05 am, 4 Marzo 14 calendario

Bambini e travestimenti Occhio al disagio

Di: Redazione Metronews
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Ffamiglia – Si chiude oggi il Carnevale, tradizionale appuntamento con le maschere. Un gioco, quello del travestimento, che pur coinvolgendo grandi e piccoli può non essere del tutto compreso dai bambini. «Spesso il passaggio temporaneo da realtà a finzione non è immediato e la festa può trasformarsi in fonte di disagio», spiega a Metro la dottoressa Simonetta Gentile, responsabile di Psicologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Non è un po’ esagerato allarmare i genitori per un appuntamento che vuole essere solo occaisone di gioco e incontro per grandi e piccoli?
Non è nostro intento  creare allarmismo. Il nostro obiettivo è sensibilizzare i genitori  verso un disagio che potrebbe interessare i loro figli. Nella nostra esperienza clinica, ci siamo infatti resi conto che molti bambini nei confronti della maschera non hanno un modo naturale di rapportarsi. Fin dalle prime celebrazioni carnevalesche questa è stata utilizzata per celare la propria identità, oppure per assumerne un’altra conosciuta da tutti e ben caratterizzata. Si tratta di travestimenti del tutto abituali per l’adulto, ma molto meno se si tratta di un bambino. Agli occhi del piccolo, cambiare l’identità anche se solo per gioco, rimane una funzione legata al mistero e al significato metaforico. Il mascheramento, oltre a non risultare di immediata comprensione, a volte può trasformarsi in fonte di disagio e spavento. Soprattutto per chi non ha la piena consapevolezza del confine tra realtà e finzione. Come accorgersi allora del disagio?
Occorre essere certi che il bambino possa comprendere il gioco di assumere una identità temporanea diversa dalla propria in un contesto in cui tutti sanno che si sta fingendo in spazi e tempi ben definiti. Se non si rispettano queste accortezze, si corre il rischio di imporre qualcosa di sgradevole che ancora il bambino non può del tutto comprendere. Pur di soddisfare il nostro desiderio di vedere il nostro bambino con indosso un bel costume, potremmo invece correre il rischio di farlo soffrire e basta. Il consiglio è di dosare con attenzione ciò che può essere divertente: senza forzature.  Come aiutare i bambini a vivere col giusto spirito il Carnevale?
I più grandi amano travestirsi da personaggi famosi di film e fumetti. Aiutiamoli a scegliere personaggi che rispecchino valori positivi, senza eccedere nella spesa per la maschera. Del resto, la fantasia del bambino è in grado di compensare ogni mancanza rispetto al costume perfetto. Proprio questa compensazione artigianale, senza dover per forza ricorrere all’acquisto del mascheramento completo, può rappresentare un momento di condivisione con amici e genitori. Costruire il travestimento assieme a loro rappresenterà anche l’occasione per far esercitare i bambini in azioni concrete, come scegliere stoffe e cartoncini,   cucire e incollare, magari dopo aver visto le immagini su libri e computer al fine di integrare il concreto ed il virtuale. Confidare nella creatività spontanea che può essere liberata da chiunque, soprattutto dai bambini, è un atto di fiducia che viene apprezzato. (valeria bobbi)

4 Marzo 2014
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