A Mosca gli Open Games Dopo Sochi sfida gay
Giochi. Le Olimpiadi di Sochi si sono concluse con una cerimonia ricca di ironia, per far dimenticare le polemiche su costi e diritti umani. Ma i prossimi Giochi potrebbero rivelarsi ancora più impegnativi. Gli Open Games iniziano oggi e sono un’iniziativa della federazione sportiva russa lgbt: 250 atleti (non devono essere gay, ma pro tolleranza) da 11 Paesi gareggeranno a Mosca in badminton, nuoto, sci per 5 giorni. Scopo, sfidare le leggi anti-gay russe. Gli organizzatori sono guidati da un ex collaboratore dei servizi, Viktor Romanov, e un ex pattinatore, Konstantin Yablotskiy. Finanziamenti sono giunti da oltreoceano. Un sostegno dal ministro dello Sport olandese e dall’ex tuffatore Greg Louganis, apertamente gay (nella foto d’archivio Lapresse con le medaglie d’oro vinte a Seoul 1988). Si temono violenze perché in Russia «c’è un clima omofobico», dice a Metro Tanya Lokshina, Direttore del Programma russo di Human Rights Watch.
Kieron MonksMetro World News
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