7:58 pm, 19 Febbraio 14 calendario

Vado ligure i no coke in allerta in tutta Italia

Di: Redazione Metronews
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Roma. E noi di Civitavecchia? E noi di Brindisi? E noi di Fiumesanto in Sardegna? Immediatamente, dopo la diffusione della notizia arrivata dalla procura di Savona in merito al presunto inquinamento in tutta la zona dovuta alla centrale a carbone di Vado Ligure, i comitati no-coke di tutta Italia si sono attivati. Nelle stesse ore l’azienda proprietaria della centrale sotto inchiesta, la Tirreno Power, ha diffuso un comunicato stampa che mette in discussione le consulenze stesse della procura, e quindi i risultati ottenuti – scrive l’azienda – senza un contraddittorio. «Più in generale, la Società intende invitare a una maggiore prudenza considerando la forte rilevanza anche emotiva che i temi trattati rivestono e che dovrebbero essere tuttavia sempre suffragati da fatti comprovati».La periziaI periti della procura di Savona, chiamati dal procuratore Granero, hanno raccolto in un corposo dossier una serie di dati drammatici: ci sono 400 decessi e 1700-2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari tra il 2000 e il 2007. A questi vanno sommati i bambini: 450 quelli ricoverati per patologie respiratorie e per attacchi d’asma tra il 2005 e il 2012. Sono, secondo la perizia, tutte vittime della centrale a carbone Tirreno Power. Una situazione sotto gli occhi di tutti da anni e denunciata molte volte dai comitati dai cittadini. Ieri Sel ha chiesto la «riconversione energetica dell’impianto e un cambio di marcia nelle scelte politiche». Ma sul sito di Assocarboni si legge, chiaro e tondo: «L’Italia importa via mare circa il 90% del proprio fabbisogno di carbone (…) Gli operatori italiani hanno in cntiere progetti di conversione a carbone di una consistente parte del loro parco produttivo e di sfrutttare gli impianti già predisposti per la combustione del carbone e mai utilizzati». Le 13 centrali in esercizio sono destinate a diventare più numerose. 
Il condono in bilico
Entro venerdì il decreto Destinazione Italia, già approvato alla Camera, dovrà essere convertito al Senato, pena la sua decadenza. È qui, all’articolo 4, che si trova l’emendamento “condono tombale” per gli inquinatori: la norma con la quale lo Stato stipula un accordo con chi ha inquinato e, dopo la bonifica, ne finanzia l’ammodernamento degli impianti. Con un salvacondotto per i veleni sversati.
Ecco alcuni dei territori che potranno essere interessati dal condono. 
CIVITAVECCHIA, Centrale a carboneÈ il primo comune nel Lazio e il terzo in Italia per tasso di tumori all’apparato respiratorio. «Il tasso è il 30% più alto rispetto al resto della regione», ha detto Francesco Forestiere che ha condotto lo studio di Epidemiologia della Regione.
LA CAMPANIA, Terra dei fuochiIl decretoSarà reato appiccare roghi tossici, un reato specifico creato ad hoc per la Terra dei fuochi in Campania. Anche se la zona è stata declassata l’anno scorso da Sito di interesse nazionale a regionale. La bonifica, per ora un miraggio.
PORTO TOLLE, Centrale a olioIndagatiIl pm Emanuela Fasolato nel processo in corso a Rovigo ha depositato le richieste di pena per 10 funzionari Enel per disastro ambientale per l’aumento delle malattie respiratorie nei bambini, evidenziato anche dall’Istituto tumori Veneto.
TARANTO, Ilva a processo53 indagatiÈ agli sgoccioli l’indagine della procura di Taranto che l’accusa per disastro ambientale a carico, tra gli altri, dei vertici dell’Ilva. Il procuratore Sebastio ha detto recentemente che entro febbraio saranno trasmessi gli atti al Gip.
(Stefania Divertito)

19 Febbraio 2014
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