Boom di asma e allergie per il clima impazzito

Studi. Non solo alluvioni, sbalzi di temperatura e raffreddori altalenanti da sud a nord. Il clima impazzito di questi ultimi giorni ha colpito il benessere globale del nostro organismo. Emergenze che sempre più spesso si tramutano in allergie. E con un sensibile aumento dei sintomi come avverte la Word Allergy Organization, l’organizzazione mondiale che monitora l’impatto di questi disturbi su adulti e bambini. Si calcola che ne soffra il 40% della popolazione in tutto il mondo. In netta crescita nei più giovani, cosa che fa prevedere il moltiplicarsi delle allergie quando i bambini diventeranno grandi. E secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono centinaia di milioni coloro che in tutto il pianeta, sia in Occidente che nei paesi in via di sviluppo, soffrono di rinite allergica e si stima che 300 milioni di questi siano affetti anche da asma. Il maggior  veicolo di queste reazioni é l’atmosfera messa a dura prova da veri e propri terremoti climatici, dal surriscaldamento globale, dai disastri ambientali. Questi cambiamenti anche in futuro influenzeranno la presenza di pollini, di insetti e di muffe legate alle malattie allergiche.Basti pensare, ad esempio, che le alluvioni come quelle delle ultime settimane hanno fatto crescere a dismisura nell’aria il numero di spore fungine, strutture biologiche che servono a far riprodurre le muffe e che vengono trasportate da acqua e vento, sono allergeniche  e aggravano sia i sintomi che la frequenza della patologia. Naturalmente anche l’inquinamento continua a contribuire in maniera massiccia a questa salita ai vertici di una classifica tutt’altro che salutare. Fra gli accusati sempre presenti: smog, scorie industriali e inquinanti rilasciati dai motori diesel che producono un certo livello di infiammazione delle mucose, favorendo la penetrazione degli allergeni. Oltre all’asma e alla rinite, aumentano le congiuntiviti, gli eczemi, l’orticaria, l’angioedema, l’allergia al veleno di insetti, ai farmaci e quelle alimentari.  
 
(Luisa Mosello)