5:47 pm, 3 Febbraio 14 calendario

Marassi detenuto tenta suicidio dopo essersi cucito la bocca

Di: Redazione Metronews
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Genova. Ha tentato di impiccarsi nella sua cella del carcere di Marassi a Genova, nella notte tra sabato e domenica, il detenuto straniero che alcuni giorni fa si era cucito la bocca per protesta. “Per fortuna l’insano gesto non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari, ma l’ennesimo episodio accaduto in carcere a Marassi è sintomatico di quali e quanti disagi determina il sovraffollamento carcerario”, denuncia Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe, che esprime “apprezzamento per l’eroico e tempestivo gesto e l’auspicio che ai poliziotti che sono intervenuti per salvare la vita del detenuto venga concessa una ricompensa ministeriale”.
“Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 16mila tentativi di suicidio ed impedito che quasi 113mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze” sottolinea il sindacalista. “La situazione del reparto di Polizia penitenziaria del carcere di Genova Marassi è diventata insostenibile per il costante sovraffollamento della struttura e per il continuo verificarsi di eventi critici” aggiunge Martinelli che precisa: “parlo di bocche cucite, tentati suicidi, colluttazioni, risse ed aggressioni. Persino – è notizia di pochi giorni fa sempre – di sangue e aceto sputati da un detenuto a un poliziotto, la cui una colpa è quella di fare servizio in una realtà ogni giorno di più incandescente”. “Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per l’esasperante sovraffollamento e per il ripetersi di eventi critici. Ma devono assumersi provvedimenti concreti per Marassi, una realtà nella quale più del 63% dei detenuti sono stranieri, perchè non si può lasciare solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria la gestione quotidiana del più grande carcere della Liguria” commenta il segretario del Sappe, che conclude: “Deve fare la sua parte, importante, anche il Parlamento, che invece continua ad ignorare le sollecitazioni contenute nell’autorevole messaggio alle Camere del capo dello Stato l’8 ottobre scorso sulla situazione carceraria”.
(Adnkronos)

3 Febbraio 2014
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