Sollecito in aula La Knox
Firenze – Arriverà oggi, probabilmente a pomeriggio inoltrato, la sentenza dell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il primo novembre 2007. Per gli imputati, il procuratore generale ha chiesto pene a 30 anni per Amanda Knox e a 26 per Raffaele Sollecito.
La sentenza
Lo studente barese, prima condannato e poi assolto per l’omicidio della studentessa inglese insieme alla sua ex fidanzata Amanda Knox, aveva annunciato la sua assenza in aula. Ieri invece ha maturato un diverso convincimento e, come ha confermato il suo avvocato Luca Maori, sarà a Firenze accompagnato dal padre Francesco Sollecito. Nessuna conferma sulle intenzioni del giovane, ma non è escluso che oggi, prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio, faccia delle dichiarazioni spontanee.
Amanda Knox, invece, «è preoccupata per cosa potrebbe accadere». A dirlo ieri è stato l’avvocato Luciano Ghirga, che insieme al collega Carlo Dalla Vedova, difende la studentessa americana. La ragazza, 26 anni, come ha confermato il suo legale, aspetterà la lettura della sentenza nella casa della madre a Seattle.
Estradizione
Se la Knox dovesse essere ancora una volta condannata due sono le possibilità: o si consegna alla giustizia italiana, oppure si dovrà chiederne l’estradizione agli Stati Uniti. Ma le autorità americane potrebbero rifiutare l’estradizione di Amanda: in base al principio del “double jeopardy”, ossia la norma costituzionale americana per cui una persona assolta non può essere processata una seconda volta sulla base delle stesse accuse. (metro)
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