6:01 am, 22 Gennaio 14 calendario

DE MISTURA PRONTI A TUTTO PER I MAR

Di: Redazione Metronews
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Roma. Si chiama “Sua Act” il pericolo numero uno per i nostri fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone imprigionati in India. È la legge antiterrorismo e antipirateria indiana che sembra – da indiscrezioni stampa diffuse a New Delhi – l’India voglia applicare per i due marò. Una legge che prevede la pena di morte in caso di condanna per omicidio. Uno dei pochi scettici, al riguardo, è Staffan De Mistura, una vita in diplomazia, ex viceministro degli Esteri e oggi inviato speciale del governo per il caso marò. «Sono scettico, e per tre motivi», spiega a Metro. «L’applicazione della Sua act equivarrebbe a considerare acque nazionali quelle fino a 200 miglia. I nostri militari sarebbero equiparati a pirati o a terroristi e di conseguenza lo sarebbe il nostro Paese. Poi, sarebbe rovesciato l’onere della prova, affidato a chi è accusato e non a chi accusa».Ma se nonostante ciò l’India decidesse di applicare questa legge?È ovvio che stiamo prendendo in considerazione tutte le ipotesi. A quel punto tutte le azioni sarebbero sul tappeto.Politiche ed economiche?Tutte.La decisione della Corte suprema è attesa per il 3 febbraio. A quel punto non potrebbe essere tardi per mettere in campo le nostre pedine? Non sarebbe il caso di agire prima?La Corte suprema è il nostro interlocutore, il governo indiano deve trovare una soluzione. Abbiamo detto forte e chiaro che l’uso di quella legge sarebbe inaccettabile. Ma il governo indiano ci scrisse che non avrebbe mai preso in considerazione la pena di morte.A conti fatti fu una decisione scellerata lasciarli partire dopo aver votato?Avevamo dato la parola d’onore, e anche i due militari. Che si sappia all’estero: quando l’Italia promette, mantiene.Non è il tratto caratteristico che più ci rende famosi all’estero. L’Europa come si comporta?Con un ritardo di due anni, senza un’accusa formale, dopo che hanno ventilato di voler applicare una legge sul terrorismo, sarebbe difficile per l’Europa non essere solidale con noi.Concretamente, però, ci sono rapporti di forza, anche economici, che attengono poco alle parole date e alla solidarietà. L’India potrebbe farli valere.Anche noi abbiamo le nostre carte.
(Stefania Divertito)

22 Gennaio 2014
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