6:05 am, 16 Gennaio 14 calendario

RC AUTO IN ITALIA LA PIU SALATA

Di: Redazione Metronews
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Roma. Le assicurazioni Rc Auto in Italia costano in media 213 euro in più rispetto ai quattro maggiori Paesi europei: Francia, Spagna, Germania e Inghilterra. E a certificarlo questa volta non sono i consumatori, ma le stesse compagnie assicurative.  Il dato infatti emerge dallo studio dell’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), secondo cui a incidere  sul differenziale sono  il costo dei sinistri, in particolare il costo di quelli alle persone, e la maggiore tassazione.«Servono, da parte del Governo, più coraggio e una maggiore fiducia nelle forze di mercato per risolvere il problema dell’assicurazione auto in Italia, dominato da un sistema di regole e comportamenti che presenta forti anomalie rispetto agli altri Paesi europei e penalizza così decine di milioni di automobilisti», ha dichiarato Aldo Minucci, presidente dell’Ania, commentando le novità contenute nel decreto Destinazione Italia varato dal Governo lo scorso 23 dicembre.La replica dell’Antitrust Secondo Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità Antitrust, «il caropolizze è dovuto ad una molteplicità di fattori tra cui il fatto che ci siano molte frodi, c’è un problema dei costi dei risarcimenti a causa dell’entità previste dalle tabelle specifiche. Bisogna però agire anche sul fronte delle compagnie di assicurazioni che non fanno ancora abbastanza, è necessario stimolare una maggiore concorrenza e favorire comportamenti più efficienti nella lotta alle frodi. A nostro avviso – ha concluso Pitruzzella – le assicurazioni hanno avuto dei comportamenti non particolarmente efficienti in questa lotta quindi molte delle misure del governo, se correttamente attuate, possono servire ad affrontare correttamente il problema».
 
I consumatori: «La concorrenza è ancora lontana»«È  necessario che il Governo intervenga con urgenza per eliminare l’insopportabile e triste primato che il nostro Paese detiene a livello europeo in materia di costi Rc auto»: a ribadire con forza la posizione dei consumatori è Elio Lannutti, presidente di Adusbef.L’Ania dà la colpa del caropolizze alle frodi sui sinistri. Guardi, se l’Ania avesse voluto, avrebbe sempre potuto denunciare le truffe, ad esempio quella dei testimoni falsi degli incidenti, che si ripercuotevano sui rimborsi, gonfiati, ma non l’ha mai fatto. Il problema non è questo, il cuore della questione è che danoi manca una vera e libera concorrenza fra le compagnie assicurative. Cosa dovrebbe fare il governo?L’Ania ha già ottenuto dal governo la riduzione dei rimborsi per il danno biologico, ma tutto questo non ha affatto comportato una diminuzione delle tariffe assicurative, anzi, i premi continuano inspiegabilmente ad aumentare. La realtà è che le  compagnie sono i veri padroni dell’Italia.Con il passaggio dall’Isvap all’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, avvenuto lo scorso anno, non è cambiato niente?Assolutamente no. Cambia il nome ma il concetto è che fanno solo gli interessi delle compagnie. Figuriamoci, l’Ivass ricade sotto il controllo di Bankitalia, delle banche, gli altri padroni del Paese. Solo se si abolisse l’Ivass, allora potremmo avere un risparmio delle tariffe pari al 10%.
 
(Valeria Bobbi)
 

16 Gennaio 2014
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