6:05 am, 9 Gennaio 14 calendario

Boss giustiziato Presi gli assassini

Di: Redazione Metronews
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Lo avevano ucciso nel più classico agguato di mafia, attirandolo in un luogo isolato, in via Castelluccio di San Paolo all’estrema periferia sud, per poi freddarlo a colpi di pistola. A un anno esatto dall’esecuzione del boss Calabrese Vincenzo Femia la squadra mobile diretta da Renato Cortese ha chiuso il cerchio intorno al commando. Un omicidio “pesante” che allarmò l’opinione pubblica.
L’indagine, coordinata dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Francesco Minisci e Francesco Polino, ha potuto contare, caso assai raro, sulla collaborazione di uno degli appartenenti al commando, Gianni C. L’uomo, che attirò la vittima nell’agguato, fu rintracciato attraverso le tracce dei tabulati telefonici. Tramite lui gli investigatori della sezione criminalità organizzata, diretti da Luca Armeni, sono risaliti alle armi usate nell’agguato e a tutti i responsabili: l’autista del commando e i due killer, tutti provenienti dalle cosche di San Luca e in trasferta a Roma da anni per controllare il traffico di droga. Secondo gli inquirenti il boss ucciso, che da 20 anni gestiva i traffici delle ‘ndrine calabresi, voleva smerciare un carico di cocaina sottocosto. Uno sgarro pagato con la vita.
(Paolo Chiriatti)

9 Gennaio 2014
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