Cagliari, uccide la moglie a coltellate e poi avvisa le figlie

Uccide la moglie al culmine di una lite e poi avvisa le figlia del delitto. Tragedia in tarda serata ieri a Cagliari, nel quartiere popolare di San Michele, in via Podgora dove, al pian terreno di una palazzina, vivevano il 77enne Luciano Hellies e la 59enne Ignazia Tumatis. Secondo le testimonianze raccolte i rapporti tra i due, che erano separati in casa, erano molto tesi da tempo e le tensioni erano frequenti.

Il 77enne uccide a coltellate la moglie 59enne

La tragedia, ieri sera. La donna era rincasata dopo la partita della Nazionale. Il marito l’avrebbe rimproverata per essere tornata troppo tardi. «Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più», avrebbe confessato il 77enne. Tra i due è scoppiata l’ennesima lite nel corso della quale la situazione è degenerata. Hellies ha impugnato un coltello e ha cominciato a colpire la moglie fino ad ucciderla: sarebbero almeno nove le ferite inferte. Solo l’autopsia in programma per oggi saprà svelare quanti siano stati i colpi inferti sul corpo della vittima.

Resosi conto della situazione il 77enne ha avvisato le figlie, rivelando loro di aver ucciso la moglie.

L’uomo arrestato per omicidio volontario

Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati gli agenti della Questura e l’uomo è stato arrestato per omicidio volontario. L’arma del delitto, come gli indumenti che Ellies indossava, sono stati sequestrati dalla polizia.

La tragedia di ieri segue quella di domenica scorsa nel cagliaritano

È la seconda tragedia analoga in pochi giorni nel cagliaritano. Domenica scorsa era stato il figlio a uccidere la madre con un coltello. Il 27enne Andrea Tidu aveva colpito a morte la 57enne Maria Dolores Cannas al culmine di una lite nel loro appartamento a Sinnai, nella Città metropolitana di Cagliari.

Un altro femminicidio ad Arezzo

Sempre nella notte, un’altra donna è stata uccisa dal marito nella loro abitazione in zona Giotto, ad Arezzo. L’uomo avrebbe sparato alla donna, uccidendola. Sul posto la Polizia di Stato e la Croce Bianca di Arezzo per i primi accertamenti.