Salvini annuncia pugno “duro”. Piantedosi: Non siamo in guerra con Francia
Matteo Piantedosi non ha dubbi sulla questione Italia-Francia: non è una guerra.
Piantedosi sui migranti
«Non abbiamo dichiarato guerra alla Francia, nel modo più assoluto». A Pietrastornina, nella «terra di autorevoli personaggi, Francesco De Sanctis e Fiorentino Sullo, ma anche più recenti e contemporanei come Gerardo Bianco e Ciriaco De Mita», «persone che hanno illustrato il paese con loro equilibrio e raffinatezza intellettuale, equilibrio e raffinatezza che io prendo a modello», il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi spiega che «mai il sottoscritto, ma neanche i colleghi di governo con cui condivido questa avventura, poteva immaginare che qualsiasi azione noi possiamo porre in essere rispetto a quello che è il mandato che i cittadini ci hanno dato possa essere portata fino al punto da immaginare di rompere il rapporto con dei Paesi a cui ci unisce una fratellanza antica e quindi la necessarietà di un percorso comune da percorrere ancora».
Salvini annuncia il “pugno duro” sui migranti
Matteo Salvini però pubblica sui social una card dedicata al dossier migranti e, di fatto, annuncia, come riportato nel testo: «Stretta in vista: multi, sequestri, e più controlli».
«Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi», si legge ancora, insieme a un altro slogan: «Chi sbaglia paga. Bene così». E proprio «chi sbaglia, paga. Bene così» è il tweet del vicepresidente del Consiglio leghista, e ministro delle Infrastrutture e trasporti, che accompagna la card.
Migranti nell’omelia di papa Francesco
E sul tema migranti interviene anche Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata in occasione della Giornata per i Poveri. «Anche oggi, molto più di ieri, tanti fratelli e sorelle, provati e sconfortati, migrano – dice il Pontefice – in cerca di speranza, e tante persone vivono nella precarietà per la mancanza di occupazione o per condizioni lavorative ingiuste e indegne. E anche oggi i poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi. Ma, se il nostro cuore è ovattato e indifferente, non riusciamo a sentire il loro flebile grido di dolore, a piangere con loro e per loro, a vedere quanta solitudine e angoscia si nascondono anche negli angoli dimenticati delle nostre città».
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