Milano
7:32 pm, 19 Maggio 21 calendario

Il biossido d’azoto uccide 1500 persone l’anno

Di: Redazione Metronews
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Salute «Ogni anno a Milano circa 1.500 persone perdono la vita per l’esposizione a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) oltre la soglia di 20 µg/m3 indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a tutela della salute umana». È l’accusa della onlus “Cittadini per l’aria”, che mercoledì ha presentato i dati raccolti «grazie all’impegno di centinaia di cittadini lombardi nel corso della campagna di scienza partecipata “NO2 No Grazie” ed elaborati dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario della Regione Lazio”.
Per l’associazione, “l’impatto terribile dell’inquinante sulla popolazione di Milano risulta dall’incrocio della mappa ad alta risoluzione spaziale (50×50 metri) della diffusione dell’NO2, elaborata grazie ad un modello di “machine learning” e sviluppata grazie alle centinaia di campionatori posizionati dai cittadini, con gli opendata di popolazione e decesso del Comune di Milano. Secondo le evidenze, dicono i “Cittadini per l’aria”, «la diffusione dell’NO2 evidenzia chiaramente che il traffico, e in particolare quello dei veicoli diesel, è la maggior causa delle concentrazioni di NO2 a Milano».
«I ricercatori hanno anche elaborato la cosiddetta esposizione media della popolazione che indica che essa è (mediamente) esposta a concentrazioni pari a 41,6 µg/m3, dunque più elevata del limite di legge (fissato a 40 µg/m3)», prosegue la onlus, sottolineando che «i dati raccolti dai cittadini sono stati rielaborati dal Comitato scientifico che ha creato le mappe per comprendere come il biossido di azoto colpisce la città e i suoi cittadini».
 
«La dispersione eterogenea del biossido d’azoto mostrata dalla nostra mappa e il ruolo preponderante delle variabili di traffico suggeriscono come politiche di limitazione del traffico possano incidere fortemente sulle concentrazioni di NO2 (ma non solo) e dunque sull’esposizione della popolazione residente», dice Luca Boniardi del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano. «Nuove strade scolastiche – ha concluso Boniardi – zone 30 e pedonalizzazioni devono diventare interventi all’ordine del giorno per garantire una migliore qualità dell’aria (e dunque della vita) ai cittadini di Milano». 
Presto terneranno Area B, C e sosta a pagamento
Alla presentazione dello studio era presente anche l’assessore Marco Granelli, che ha annunciato il ritorno a brevissimo delle zone a traffico limitato, Area B e C, probabilmente quando chiuderanno le scuole. «Noi oggi crediamo, e stiamo lavorando anche con il Politecnico, per fare in modo che Area B, Area C e la sosta a pagamento siano reintegrate totalmente il più in fretta possibile», ha detto. «Noi abbiamo il problema oggettivo del rischio di saturazione del trasporto pubblico con le norme attuali di riempimento al 50%, soprattutto legato alla scuola – ha aggiunto -. Ma visto che il sistema della diversificazione degli orari della città ha retto e ha permesso di non raggiungere la saturazione, crediamo che ci siano le condizioni, e stiamo lavorando anche con il sindaco, per arrivare brevemente e velocemente a una reintroduzione della sosta regolamentata e di Area B. E questo lo dico anche pensando a una maggiore efficacia del controllo sulla sosta, visto che parallelamente alla riforma del codice della strada, raggiunta in Parlamento, c’è anche un ampliamento significativo della capacità dell’intervento degli ausiliari della sosta, che da quest’anno possono intervenire su tutta la sosta e fare veramente la differenza».
Contro la riapertura di Area B, Forza Italia ha annunciato l’apertura di una raccolta firme.  
 

19 Maggio 2021
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