VACCINO
4:51 pm, 30 Marzo 21 calendario

Ripartizione dosi extra Vienna minaccia il blocco

Di: Redazione Metronews
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Sulla ripartizione delle 10 milioni di dosi di vaccino Pfizer-BioNTech anticipate al secondo trimestre l’Austria minaccia il blocco dell’acquisto, fatto dalla Commissione europea, di altri 100 milioni di dosi Pfizer che dovrebbero arrivare nel quarto trimestre. Vienna da settimane rivendica una fetta maggiore, dicendosi penalizzata insieme ad altri cinque Paesi dall’aver preferito acquistare AstraZeneca rispetto agli altri farmaci.
L’aut aut, non confermato da fonti ufficiali e riportato poche ore fa da ‘Politico’, sarebbe arrivato venerdì durante la riunione mattutina del comitato direttivo che gestisce l’assegnazione delle dosi e dove sono rappresentati i Paesi Ue. Il negoziato è ora in corso tra gli ambasciatori all’Unione.     La presidenza portoghese del Consiglio Ue, incaricata di trovare la quadra tra le diverse sensibilità, presenterà una sua proposta che “potrebbe andare incontro alle necessità dei Paesi che subiranno un gap nelle consegne previste nel secondo trimestre”, presumibilmente “assegnando una percentuale intorno al 30% delle dosi extra ai Paesi che altrimenti perderebbero terreno nella campagna vaccinale”, ha detto all’AGI un diplomatico europeo.
La contesa nasce dalla scelta di alcuni governi (compreso quello austriaco) di ordinare meno dosi Pfizer/BioNTech e Johnson & Johnson per puntare maggiormente su quelle prodotte da AstraZeneca, più economiche e inizialmente in vantaggio sui competitor nella corsa al vaccino. Di qui una modifica al sistema di distribuzione delle dosi nell’Ue. Inizialmente pensato per assegnare i vaccini agli Stati in proporzione alla loro popolazione, la chiave di ripartizione è stata poi modificata per tenere conto degli ordini effettuati, con la Germania – ad esempio – che ha ordinato una parte delle dosi Pfizer liberate dall’Austria.
Con i forti ritardi di AstraZeneca, l’Austria si è resa conto di poter contare su meno dosi nel secondo trimestre dell’anno rispetto ad altri Paesi. Lo stesso problema potrebbe rallentare il ritmo della vaccinazione negli altri cinque Stati che hanno sottoscritto la battaglia di Vienna: Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovenia, Lettonia e Croazia.

30 Marzo 2021
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