CECCHINI E ROSSI
12:15 am, 30 Marzo 21 calendario

La finocchiona, i ciclisti e un giallo alla toscana

Di: Redazione Metronews
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Si intitola “Il mistero della finocchiona a pedali” (Giunti, 228 pag, 16 euro) ed è un thriller o meglio – come dicono gli autori – un giallo tutto a colori, con una trama piena di colpi di scena che mischia i meccanismi del giallo investigativo classico con l’umorismo e lo spiritaccio irriverente toscano. 
A scriverlo Dario Cecchini e Alessandro Rossi: il primo è il macellaio più famoso del mondo, fiero della sua storia da 250 anni di attività (“I Cecchini sono macellai da otto generazioni”, dice con orgoglio) che da Panzano, placida e ridente località del Chianti, ha fatto conoscere e amare la carne toscana ai quattro angoli del globo (persino alle Bahamas). Il secondo è un grande giornalista finanziario oggi al timone di Forbes Italia.
Al centro della trama c’è proprio la macelleria di Dario, tempio della carne toscana dove si pratica il culto della bistecca, delle chiacchiere, delle burle e della vera amicizia. Come quella che lega Dario ad Alessandro, il giornalista che non si tira indietro quando si tratta di indagare sui misteriosi omicidi che stanno insanguinando Panzano. Con una frequenza inquietante stanno morendo ciclisti e cinghiali, uccisi da proiettili che non si riescono a trovare. Ed è a quel punto che Dario e Alessandro si mettono sulle tracce del pericoloso serial killer.
“Il nostro sogno era diventare immortali, ma nessuno ci ha preso in considerazione. Così abbiamo dovuto fare da noi e ora, grazie alla Finocchiona a pedali, siamo personaggi letterari, come Pinocchio o Sherlock Holmes”, spiega Rossi, senese della contrada dell’Onda che ha trovato a Panzano il suo rifugio dopo aver lavorato per le testate economiche più prestigiose e ora approdato a Forbes Italia.. Perché la sua mamma, racconta, gli aveva predetto da bambino che sarebbe finito sui giornali a causa delle sue birbonate: “Mi sono impegnato tutta la vita e sui giornali ci sono finito per davvero: chissà se era questo che intendeva la mia povera mamma…”. 

30 Marzo 2021
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