LE SCUOLE TRA AUTONOMIA IN SOFFERENZA E BUROCRAZIA DILAGANTE
PER L’ANQUAP URGE UNA CONFERENZA NAZIONALE SULLO STATO DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI NELLE SCUOLE
L’Anquap, per il tramite del suo massimo esponente, ha chiesto una Conferenza nazionale sullo stato dei servizi amministrativi nelle scuole italiane, durante l’incontro “Le scuole nella morsa tra autonomia in sofferenza e burocrazia dilagante”, che si è svolto presso la Sala Istituto di Santa Maria in Aquiro, in piazza Capranica a Roma. “Parliamo di autonomia scolastica e non di autonomia differenziata, anche se proprio oggi il Veneto ha presentato il dossier completo dell’autonomia immaginata per la Regione” – nella sua premessa Giorgio Germani ha posto l’accento sui caratteri dell’autonomia scolastica, sottolineando come “Un intervento particolarmente significativo è avvenuto con la Legge sulla Buona Scuola (Legge 107/2015) che ha (tra l’altro) introdotto l’organico dell’autonomia per i docenti, rafforzato alcuni “poteri” dirigenziali e fissati tempi certi per l’assegnazione ed erogazione dei finanziamenti alle scuole”.
La nuova versione autonomistica in vigore dall’1/9/2000 – che fa seguito a quella ben più debole presente nel DPR 416/74 – ha determinato un diverso modello di governance e di gestione, anche in ragione dell’attribuzione della personalità giuridica: le scuole non hanno più una subordinazione gerarchica con il Dicastero di Viale Trastevere, i cui Uffici centrali e periferici non hanno poteri di intervento diretto sui provvedimenti delle istituzioni scolastiche. Il diverso modello di governance e di gestione ha direttamente interessato gli Ex Presidi e Segretari che sin dall’inizio (1/9/2000) hanno acquisito i ruoli dirigenziali e direttivi. Germani, ha continuato: “Purtroppo, nulla è stato fatto in ordine agli Organi Collegiali di Governo che sono ancora quelli dei Decreti Delegati del 1974 (Consiglio di Istituto, Giunta Esecutiva, Collegio dei Docenti etc… etc…). La mancata riforma degli Organi Collegiali è un punto dolente che si ripercuote negativamente sul funzionamento delle scuole. Si fa fatica a comprendere il perché di tanta negligenza politica, anche in ragione del fatto che si tratterebbe di un intervento a costo zero. Sulla “pessima condizione dei DSGA” in seguito alla realizzazione della nuova versione autonomistica “a cui porre rimedio con interventi normativi ed economici e la loro collocazione nell’area dirigenziale, in separata sezione”. “Si pensi che avevamo più personale in segreteria all’inizio dell’esperienza autonomistica, quando il decentramento amministrativo era parziale e procedeva con gradualità rispetto ad oggi che il decentramento è a pieno regime”. Germani, dati alla mano, ha precisato: “Nell’anno scolastico 2000/2001 avevamo 61.218 Assistenti amministrativi. Oggi appena 46.840 con una perdita nominale di 14.378 unità e una percentuale del 23.49%. I DSGA invece erano 11.178 e ora sono scesi a 7.461, con una perdita nominale di 3.717 unità e una percentuale del 33,25%”. Infine, la proposta dell’Anquap, da parte di Germani: “La legge istitutiva dell’autonomia scolastica prescriveva l’obbligo per il Ministro competente di presentare al Parlamento, ogni quattro anni, una relazione sui risultati conseguiti, anche al fine di apportare eventuali modifiche. Nessun Ministro l’ha fatto – e tanti si sono succeduti a Palazzo della Minerva – e, purtroppo, il Parlamento non l’ha nemmeno pretesa. Chiediamo si adempia a questa prescrizione legislativa e che nell’occasione vengano ascoltate anche le parti sociali. Chiediamo che sullo stato dei servizi amministrativi delle scuole e del personale che vi lavora sia convocata una Conferenza Nazionale per procedere ad un’analisi compiuta e arrivare a definire soluzioni adeguate”.
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