Inclusione, presentata la Fondazione Global Inclusion art.3

La Fondazione Global Inclusion art.3, presentata al Senato, nasce, su iniziativa di Newton S.p.A e del Comitato Global Inclusion art. 3, per portare l’inclusione dove non arriva. La mission della Fondazione è abbattere le barriere che ostacolano la partecipazione equa di individui e comunità, favorendo opportunità di crescita e sviluppo per tutti, indipendentemente da genere, etnia, disabilità, orientamento sessuale, età o condizione socioeconomica. Con un approccio multisettoriale Fondazione Global Inclusion art.3 collaborerà con imprese, terzo settore, società civile e scuola per favorire la generazione di un cambiamento culturale in materia di inclusione e diversità in particolar modo in quei luoghi e contesti più lontani dal dibattito.

La governance della Fondazione Global Inclusion art.3

Presidente è Luigi Bobba, già parlamentare (2006-2018) e Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (2014-2018) con delega al Terzo settore. Nel Consiglio di Amministrazione Gianluca Cravera, Giulietta Bergamaschi, Marco Muzzarelli, Eva Campi, Laura Orestano, Andrea Notarnicola Cociani, Nicolò Melli.

La prima iniziativa della Fondazione sarà l’evento “Design for All” del 2 dicembre a Milano. Il Sole 24 Ore e la Fondazione Global Inclusion art. 3 hanno deciso di  dedicare alla progettazione universale l’edizione 2024 di “Global Inclusion”, l’evento che dal 2019 mobilita la rete delle imprese, associazioni e università italiane nel processo di trasformazione culturale del Paese per la piena realizzazione dei principi di equità dell’art. 3  della Costituzione italiana. Il Museo delle Culture di Milano ospiterà una giornata straordinaria dedicata alla progettazione universale, o “Design for All”, un approccio che mira a creare prodotti, ambienti e servizi utilizzabili da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, sensoriali o cognitive e dalle loro identità. Le migliori tesi di laurea scritte in Italia sui temi diversity, equity e inclusion vengono premiate ogni anno.

“Le grandi imprese, e più in generale i grandi centri urbani, negli ultimi 5 anni hanno avuto un ruolo educativo e sociale centrale sui temi dell’inclusività, dell’equità e della valorizzazione delle differenze. Dall’altro lato questo si è tradotto in una polarizzazione del cambiamento che rischia, oggi, di lasciare escluse le periferie, le comunità più marginali. Fondazione Global Inclusion art. 3 nasce per portare l’inclusione laddove questa non arriva. Fondazione vuole supportare questi attori affinché possano accedere a opportunità e programmi di sviluppo su questi temi”, dichiara Andrea Notarnicola Cociani, Presidente del comitato scientifico di Fondazione Global Inclusion art. 3. “La volontà di trasformazione del Comitato in Fondazione è frutto di un percorso che ci ha visto fortemente impegnati nel corso degli ultimi anni nella promozione dei principi costituzionali sanciti dall’art. 3”, dichiara Luigi Bobba, presidente della Fondazione. ”Nel nostro Paese – spiega – i temi di diversità e inclusione sono ancora troppo spesso confinati ad un logica verticale, settoriale e geografica. Come Comitato abbiamo deciso di dotarci di uno strumento che ci consenta di colmare queste carenze e realizzare iniziative in maniera più strutturata e incisiva, facendo leva su una rete di partner e sostenitori più larga, provando ad attuare con più forza il compito di rimuovere le disuguaglianze e promuovere la piena partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla vita sociale economica e politica del Paese”.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di approcci che guardino alle tematiche di diversità, equità e inclusione in maniera ecosistemica” dichiara Nicola Fedel, presidente di Newton Spa. “In questo senso – prosegue – la collaborazione tra imprese, Terzo settore, università e società civile costituisce un elemento fondamentale per provare a imprimere un impatto e generare un cambiamento duraturo. Come Newton sentiamo forte la responsabilità di fare la nostra parte per promuovere il dibattito e il progresso su questi temi”.