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1:50 pm, 11 Ottobre 24 calendario
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Nihon Hidankyo Nobel per la pace contro le armi atomiche

Di: Redazione Metronews
Nihon Hidankyo
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Nihon Hidankyo Nobel per la pace contro le armi atomiche. L’associazione riunisce i supersti delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki.

Nihon Hidankyo Nobel per la pace contro le armi atomiche

Il Premio Nobel per la pace è stato assegnato all’organizzazione giapponese per le armi antiatomiche Nihon Hidankyo, che riunisce i sopravvissuti ai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Nihon Hidankyo «riceve il premio per la pace per il suo impegno a favore di un mondo senza armi nucleari. Ha dimostrato, attraverso testimonianze, che le armi nucleari non dovranno mai più essere utilizzate».  Così il presidente del comitato norvegese per il Nobel, Jrgen Watne Frydnes.

L’impegno e le testimonianze

In un anno in cui la pace nel mondo non è certamente all’ordine del giorno, il comitato per il Nobel ha deciso di puntare su chi si batte contro l’uso delle armi atomiche. Il premio è andato a Nihon Hidankyo, fondata dai sopravvissuti alle bombe atomiche sganciate alla fine della Seconda Guerra Mondiale su Hiroshima e Nagasaki, noto anche come Hibakusha.

La motivazione: «I suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate». I conflitti più recenti, ha spiegato il presidente del Comitato di Oslo, hanno messo «sotto pressione» in modo «allarmante» quello che ha definito «il tabù sull’uso delle armi nucleari».

La storia del movimento

Dopo gli attacchi atomici dell’agosto 1945, proprio dal Giappone è nato questo movimento globale i cui membri hanno lavorato instancabilmente per aumentare la consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze umanitarie dell’uso di armi nucleari. Gradualmente, si è sviluppata una potente norma internazionale, che stigmatizza l’uso di armi nucleari come moralmente inaccettabile. Questa norma è diventata nota come «il tabù nucleare», si legge nelle motivazioni del Premio.

La testimonianza degli Hibakusha, i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, è unica nel contesto della lotta contro l’uso di armi nucleari, secondo il Comitato per il Nobel. Si tratta infatti di «testimoni storici» che «hanno contribuito a generare e consolidare un’opposizione diffusa alle armi nucleari in tutto il mondo attingendo a storie personali, creando campagne educative basate sulla propria esperienza e diffondendo urgenti avvertimenti contro la diffusione e l’uso di armi nucleari.

Gli Hibakusha ci aiutano a descrivere l’indescrivibile, a pensare l’impensabile e in qualche modo a comprendere l’incomprensibile dolore e la sofferenza causati dalle armi nucleari», prosegue la motivazione del premio. Il Comitato norvegese per il Nobel ha voluto sottolineare «un fatto incoraggiante: nessuna arma nucleare è stata utilizzata in guerra negli ultimi 80 anni. Gli straordinari sforzi di Nihon Hidankyo e di altri rappresentanti degli Hibakusha hanno contribuito notevolmente all’istituzione del tabù nucleare».

«È quindi allarmante che oggi questo tabù contro l’uso di armi nucleari sia sotto pressione». Come evidenzia il Comitato, «le potenze nucleari stanno modernizzando e potenziando i loro arsenali. Nuovi paesi sembrano prepararsi ad acquisire armi nucleari; viene minacciato l’uso di armi nucleari nelle guerre in corso. In questo momento della storia umana, vale la pena ricordare a noi stessi cosa sono le armi nucleari: le armi più distruttive che il mondo abbia mai visto».

«Il destino di coloro che sopravvissero agli inferni di Hiroshima e Nagasaki è stato a lungo nascosto e trascurato. Nel 1956, le associazioni Hibakusha locali insieme alle vittime dei test sulle armi nucleari nel Pacifico formarono la Japan Confederation of A- and H-Bomb Sufferers Organisations. Questo nome fu abbreviato in giapponese in Nihon Hidankyo. Sarebbe diventata la più grande e influente organizzazione Hibakusha in Giappone. Un giorno, gli Hibakusha non saranno più tra noi come testimoni della storia. Ma con una forte cultura del ricordo e un impegno continuo, le nuove generazioni in Giappone stanno portando avanti l’esperienza e il messaggio dei testimoni. Stanno ispirando ed educando le persone in tutto il mondo. In questo modo stanno aiutando a mantenere il tabù nucleare, una precondizione per un futuro pacifico per l’umanità. La decisione di assegnare il Premio Nobel per la Pace per il 2024 a Nihon Hidankyo è saldamente ancorata al testamento di Alfred Nobel».

11 Ottobre 2024
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