Ligabue: “A Campovolo sarà gran festa. Sanremo? Ritornerò!”
“Certe Notti? Penso che le canzoni fanno come caxxo vogliono, tanto vale lasciarle fare. Il rap? Non lo conosco bene. Mi sento più vicino alla melodia”. Luciano Ligabue a ruota libera in occasione della presentazione dell’evento La notte di Certe Notti, con cui il 21 giugno 2025 a Campovolo festeggerà 20 anni dal primo concerto in quel posto e 30 dall’uscita dell’album Buon compleanno Elvis. In occasione del tour teatrale in partenza da Correggio, dove ha fatto assistere la stampa alla prova generale, ha poi dato vita a un minilive nel piazzale dell’autogrill di Arda Est, luogo citato nella sua Certe notti.
Ligabue e il teatro
Il teatro non è la sua dimensione naturale (“È una sfida: il mio terreno naturale è dove c’è chitarra elettrica”, dice). Lui è più un animale da stadio, da mega palcoscenici dove ci si muove in libertà. Ma Luciano Ligabue che rigetta l’appellativo di “maestro” (“Un giorno mi sono svegliato nel bel mezzo di uno scherzo social: tutti mi davano del lei e mi chiamavano maestro e si scusavano. Ma per favore: se non mi date del tu non concedo selfie, ho sbottato”), vuole sempre mettersi alla prova.
E quindi eccolo pronto al nuovo viaggio che lo porterà a girare il Belpaese, dall’1 ottobre al 27 novembre, con una scaletta di 45 canzoni scelte, con la sua chitarra e la band ridotta all’osso in questo scorcio di 2024. C’è anche il suo primogenito Lenny Ligabue alla batteria, per la prima volta in tour con lui (“Con Lenny suono come se fossimo insieme da una vita. Sono rimasto molto colpito dal suo controllo della batteria in scena”, dice Liga), oltre al fedele Federico Poggipollini (chitarra), Davide Pezzin (basso), Luciano Luisi (tastiere). 31 date per poi arrivare pronti, gasatissimi alla festa di Campovolo (Reggio Emilia): il 21 giugno 2025, nel giorno del solstizio d’estate e della Festa internazionale della Musica, con La Notte di Certe Notti.
Il grande evento di Campovolo
“Campovolo è il posto ideale delle feste: nel 2025 sono 20 anni dal primo concerto lì e 30 dall’album Buon compleanno Elvis. Era scritto che facessimo questa festa. La notte di Certe Notti non sarà solo un concerto, ma una grande festa che inizierà alle 12 di venerdì 20 giugno, quando apriranno le porte del Memphis Boulevard nell’area RCF Arena, una sorta di LigaLand. Ospiti? Non ne ho ancora previsti”, continua il cantautore, dopo aver sorpreso giornalisti e fans esibendosi sul palco allestito per l’occasione all’Autogrill Arda Est proprio citato nella sua Certe notti (“al primo Autogrill c’è chi festeggerà”). Tra le novità dell’evento anche un orologio/braccialetto elettronico, che vale come titolo di ingresso all’evento e che “dialogherà” con un’App che si attiverà nel momento della ricezione, pensata per soddisfare le esigenze dei fan in termini di informazione e interazione.
La prova generale a Correggio
Liga, appare in forma smagliante dopo la prova generale, live di 2 ore al teatro di Asioli di Correggio, dove dà un bell’assaggio di quel che saranno i concerti (già sold out), inframezzati di canzoni e letture tratte dalla sua autobiografia “Una storia”. Che definisce “un azzardo, scritto nel periodo di Covid, quando c’era tempo… Mi è sembrata giusta – racconta – per accentuare la dimensione intima teatrale”.
Liga parte “Leggero”, in chiaro scuro, con una scenografia minimal fatta di luci a colori, vola con “Ti sento” ed esplode con “Questa è la mia vita” facendo cantare la platea e anche i loggioni del teatro. E ogni due o tre brani, tutti stranoti, c’è spazio per una lettura: la sua nascita rocambolesca, quando ancora si partoriva a casa e l’ostetrica con manovre azzardate riuscì a tirarlo fuori cianotico, mentre sua madre trovava chissà dove la forza per l’ultima spinta. Poi, il ricordo della prima chitarra regalatagli dal papà che non vedeva di buon occhio i musicisti, ma… E la canzone scritta per un amico scomparso troppo presto. “Nella scaletta dei concerti cambierò ogni sera due o tre pezzi a sorpresa” dice il rocker.
E a chi gli chiede a quando il nuovo album risponde: “Continuo a scrivere canzoni e ne butto via tante, ma un disco richiede tempo. Intanto, appena finito il tour, scaverò nei nostri archivi per vedere se ci sono cose lasciate dai tempi di Buon compleanno Elvis: vorrei fare una cosa celebrativa per il prossimo anno”, promette.
Il cambiamento e il rap
A proposito dell’oggi Ligabue riflette: “Il mondo è cambiato tutto da quando ho iniziato a fare musica, ma la provincia di cui parlo io è la mia, quella che conosco. Ma non è tutta uguale. Correggio, comunque, è ancora a misura d’uomo dove c’è un senso di tempo e puoi fermarti a parlare con la gente… Il rap? Sono un amante delle canzoni: da bambino ascoltavo la musica Anni ‘60 e continuo a essere affezionato al concetto di melodia. Ma non posso giudicare quel che non conosco bene. E nella vita non si sa mai: non escludo la futura, remota, possibilità di contaminazioni e duetti con un rapper”.
Le hit secondo Ligabue e il Festival di Sanremo
A proposito di canzoni che restano, Luciano non ha dubbi: “Se ci fosse una ricetta per fare pezzi di successo li farebbero tutti: ma non c’è! La realtà è che le canzoni fanno il caxxo che vogliono. Io ascolto tanta musica e resto sopraffatto dal fascino di certi brani che ti restano dentro. Così, il modo in cui ognuno di noi vive Certe Notti, ad esempio, è diverso, perché ognuno la ancora a fatti o momenti vissuti… Sanremo? Prima o poi ci toro al Festival – assicura – perché l’ultima volta ho fatto mezza cagata. Sanremo ti azzanna alla gola: ero arrivato lì per strappare sorrisi e fare autoironia con la chitarra di tre metri, ma è andata male. Non ho saputo recitare su quel palco. Non sono un attore. La prossima volata mi limiterò a fare un pezzo magari in playback”, sorride, mentre annuncia, a favore delle telecamere che popolano l’Autogrill di Fiorenzuola, che “stanno girando un docu film su moi”. Poi si concede, generosamente, a selfie e autografi. Questo è Liga.
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