Porporati racconta “La tv nel pozzo” per la morte di Alfredino Rampi
La tragica morte di Alfredino Rampi, il bambino di 6 anni caduto in un pozzo artesiano di Vermicino, nei pressi di Roma, il 10 giugno 1981, tenne incollate alla televisione 21 milioni di persone che seguirono i tentativi, durati tre giorni, di recupero del piccolo ancora vivo.
Il racconto della morte di Alfredino cambiò il modo di fare informazione
Quella tragedia ha cambiato per sempre il modo di fare informazione con la sua diretta televisiva di 18 ore, la più lunga in assoluto. La tv raccontò la cronaca di una morte in tempo reale.
La foto di quel bambino che sorrideva, con una maglietta a righe, è finita poi sulla prime pagine di tutti i giornali e ha riempito lo schermo alle spalle dei conduttori di tutti i tg nazionali.
Sabato su Rai3 in prima serata andrà in onda “La tv nel pozzo” di Porporati
Sabato 21 settembre, su Rai3, dalle 21.20 andrà in onda “La tv nel pozzo”, il docufilm diretto da Andrea Porporati, con la voce narrante di Fabrizio Gifuni per raccontare, non più la storia di Alfredino, ma quella costruita dai media attorno a quell’evento. Il documentario mescola le lingue delle infinite incarnazioni che i mezzi di comunicazione hanno prodotto a partire dalla storia di Vermicino. Televisive innanzitutto, ma anche letterarie, musicali, poetiche; da romanzi e canzoni passando per le serie tv, le graphic novel e i murales dipinti sui palazzi di Roma.
Il docufilm racconta gli “effetti” della storia di Alfredino sui media e non solo
Il racconto si snoda attraverso le voci del cantautore Francesco Bianconi dei Baustelle, del romanziere Giuseppe Genna, del regista Marco Pontecorvo, dello scrittore e autore tv Massimo Gamba, dello speleologo Maurizio Monteleone, ma anche attraverso quelle dei giornalisti che parteciparono alla diretta Rai, Piero Badaloni, Pierluigi Camilli, Andrea Melodia, fino alle firme della carta stampata, tra cui Fabrizio Paladini e Massimo Lugli, per arrivare a quelle degli psicologi Daniele Biondo e Rita Di Iorio, oggi presidenti onorari della Onlus Alfredo Rampi.
Una “storia della storia” che capovolge il punto di vista della drammatica vicenda della morte e che punta, invece, a tutto ciò che, oggi si direbbe, ha fatto parte del backstage di una morte.
P.P.
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