Roma
7:32 pm, 16 Settembre 24 calendario

Il genio “dilatato” di Botero in una grande mostra a Palazzo Bonaparte

Di: Lorenzo Grassi
Botero
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«L’amore per i maestri pittori italiani del Rinascimento e il suo innato e geniale fascino per il volume, hanno dilatato la bellezza e la sensualità ad un livello senza precedenti, con uno stile unico e originale – spesso in solitaria controtendenza – che ha sempre suscitato entusiasmo tra la gente e reso le sue opere tra le più riconoscibili e amate in tutto il mondo». Così la figlia Lina ha ricordato Fernando Botero, ad un anno dalla scomparsa, inaugurando la mostra a lui dedicata promossa da Arthemisia nello splendido Palazzo Bonaparte a piazza Venezia, dove sarà visitabile sino al 19 gennaio 2025. L’esposizione – curata dalla stessa Lina Botero e da Cristina Carrillo de Albornoz – è una delle più complete mai dedicate agli oltre 60 anni di carriera dell’artista colombiano famoso per le sue donne dalle libere rotondità: sono esposte oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e diversi straordinari inediti.

L’arte come avventura e libertà

«Botero è stato e resta uno degli artisti più amati dal grande pubblico – ha ricordato Iole Siena, presidente del Gruppo Arthemisia – con il suo stile esagerato, ridondante, pieno di vita e colori. Ma era una persona a modo, fredda, elegante e metodica con un immenso rispetto e gratitudine per il suo mestiere». «Botero ha vissuto l’arte come avventura e libertà – ha sottolineato la co-curatrice della mostra romana Cristina Carrillo de Albornoz – ha infranto le regole ed ha imposto nuove dimensioni. Proprio in Italia ha compiuto la sua metamorfosi, innovando e ridefinendo con genialità l’eredità del Rinascimento. Ha compiuto una simbiosi tra due pilastri – la tradizione europea e l’arte locale colombiana – trasformando il tutto in un linguaggio universale». «I tratti caratteristici di Botero, che lo rendono immediatamente individuabile da parte dell’osservatore – ha spiegato Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – sono il linguaggio visivo di indubbio impatto, la varietà delle tecniche che padroneggiava (pressoché da autodidatta) e soprattutto la predilezione per i grandi volumi, applicata indifferentemente a tutto il suo universo creativo, personaggi e oggetti».

Una opulenta fisicità

Autore di opere iconiche e nell’immaginario di tutti, Botero, nato in Colombia nel 1932, inizia a dipingere da giovanissimo, quando lascia la scuola per matador per diventare un artista, ma si impone sulla scena artistica internazionale a partire dal 1961, quando il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo Monna Lisa all’età di dodici anni (1959), momento in cui comincia un tour di successo in giro per il mondo e la sua fama cresce in modo esponenziale. Le forme monumentali dei suoi soggetti e le fisicità corpulente sono da sempre il suo marchio iconico, ciò che ha reso il suo stile unico e immediatamente risconoscibile: Botero rappresenta sulle sue tele l’opulenza delle forme, il volume insieme all’uso iper espressivo del colore, quell’abbondanza che è anche positività, ricchezza e vita.

«La pittura insegna sempre»

«Questa è una mostra eccezionale perchè è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte. È anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica – ha aggiunto Lina Botero – è un’occasione straordinaria per celebrare il primo anniversario della morte di mio padre in Italia, un Paese che ha significato molto per lui e per il suo lavoro». Quando, nel 2020, chiesero a Fernando Botero cosa gli sarebbe piaciuto fare, con grande umiltà rispose: «Imparare a dipingere. L’aspetto meraviglioso della pittura è che nessuno può decidere di saper dipingere. La pittura, ogni singolo giorno, ti porta a percorrere nuove strade e a non smettere mai di fare pratica». Botero è morto il 15 settembre 2023 realizzando il suo sogno di continuare a lavorare fino all’ultimo e lasciando un’eredità monumentale che – anche grazie all’impegno dei suoi figli – ora continuerà ad ispirare il mondo dell’arte. Tutte le informazioni per visitare la mostra sono disponibili sul sito di Palazzo Bonaparte.

16 Settembre 2024
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