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9:05 am, 12 Settembre 24 calendario

Arrestato un 28enne marocchino per istigazione al terrorismo jihadista

Di: Redazione Metronews
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C’erano anche la premier Giorgia Meloni e il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte nel mirino delle invettive di El Mahdi Tbitbi, il cittadino marocchino 28enne – con precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti – arrestato a Milano per “istigazione a delinquere con finalità di terrorismo” e indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale nell’ambito di un’indagine nata da un esposto del giornalista Daniele Capezzone. L’operazione antiterrorismo, coordinata dalla Procura di Milano, è stata condotta dalla Digos, insieme al Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno della Direzione centrale della Polizia.

Istigazione al terrorismo

Su Instagram il 30 novembre 2023 l’uomo scriveva, richiamando i profili della Meloni e di Conte: «Fra un mese, io vado spero per sempre. Siate pronti alla guerra». Il 28enne è stato arrestato in una comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, dove collaborava saltuariamente come mediatore culturale e interprete. Era arrivato in Italia nel 2011 da minorenne e per una decina di anni non avrebbe manifestato sentimenti anti-occidentali o di radicalismo islamico. Dal 2020 invece ci sarebbe stata una svolta con un «crescendo di esternazioni» in cui era arrivato a dichiararsi un «mujaheddin» pronto ad andare a combattere nel conflitto israelo-palestinese.

Una sequela di post minacciosi

Tra gli altri post definiti «dai toni inquietanti e minacciosi» la gip ne cita uno in cui l’indagato scrive: «Preparate le vostre teste a essere tagliate, oh voi che aiutate il diavolo a sussurrare» seguito poi da emoticon rafforzative del messaggio, quali il volto del diavolo, una bandiera nera, un pugno chiuso con l’indice alzato a richiamare il gesto del Tawhid (nella religione islamica indica l’unicità di Dio e, nella retorica jihadista, viene perpetuato dai mujaheddin), dei coltelli e una bandiera verde (a rappresentare l’Islam).

Nessun atto concreto

Non risulta che il cittadino marocchino abbia poi messo in atto atti concreti preparatori di un attentato e nemmeno che facesse parte di un’organizzazione terroristica. Per questo la giudice ha bocciato la richiesta di custodia cautelare per il reato di partecipazione a un’associazione con finalità di terrorismo internazionale. L’inchiesta è nata dalla denuncia presentata a dicembre 2023 da Capezzone che aveva riferito alla Digos i messaggi ricevuti dall’indagato. Il quale sui social aveva anche scritto: «Mi esploderò. Io percorrerò questa strada fino alla morte».

12 Settembre 2024 ( modificato il 13 Settembre 2024 | 7:25 )
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