Us open, Musetti e Bronzetti avanti. E stasera tocca a Sinner
Aspettando l’ora di cena per l’esordio di Sinner, Lorenzo Musetti supera in 4 set l’americano Reilly Opelka e approda al secondo turno degli Us Open, quarto slam stagionale in corso a Flushing Meadows, a New York.
L’azzurro, testa di serie numero 18, si è imposto con il punteggio di 7-6 1-6 6-1 7-5 recuperando una situazione di netto svantaggio nel quarto set e approfittando degli errori dell’avversario.
Fa il suo anche Lucia Bronzetti che supera il primo turno degli Us Open, quarto slam stagionale, sfruttando il ritiro della neozelandese Sun. L’italiana, al momento dello stop definitivo, era in pieno controllo del match e in vantaggio di un set (6-3).
Sinner all’ora di cena
L’appuntamento per la partita più attesa dagli italiani è sull’Arthur Ashe stadium verso l’ora di cena, secondo match sul Centrale dell’Us Open dopo il match femminile Swiatek-Rakhimova, programmato alle 18 nostrane. Jannik Sinner torna in scena contro l’americano Mackenzie McDonald, una settimana dopo lo tsunami giuridico- mediatico-emotivo che l’ha colpito.
Era il 20 agosto quando è venuto alla luce il caso Clostebol, con la positività dell’azzurro in due test antidoping di marzo, l’indagine Itia e l’assoluzione di Ferragosto per assunzione involontaria (la quantità infinitesimale dello steroide gli era stata trasmessa dal suo fisioterapista Giacomo Naldi attraverso la pomata che aveva usato per curarsi il mignolo sinistro). Una settimana che sembra un mese in quanto a densità di dichiarazioni, interviste, tweet al veleno (vedi Nick Kyrgios) prese di posizione e licenziamenti (quello di Naldi e quello di Umberto Ferrara, il preparatore atletico reo di aver dato la pomata al fisioterapista).
Sul caso Clostebol
Ultima delle serie, l’intervista più decisiva, quella del protagonista: ai microfoni di Espn Sinner si toglie qualche sassolino nella scarpa, precisando di non aver avuto nessuna corsia preferenziale. «Non ho avuto un trattamento diverso dagli altri, il processo è stato molto lungo e non è stato un periodo semplice – ha spiegato Jannik – ho potuto continuare a giocare perchè sapevamo esattamente da dove proveniva la sostanza incriminata e com’era entrata nel mio organismo».
Sinner ha detto che dopo i cinque mesi di dubbi e incertezze, in cui si è ammalato spesso e non ha dormito la notte, adesso che è tutto finito si sente meglio, “più leggero”. «Spero di riuscire a voltare pagina, ci vorrà ancora un po’ di tempo, e spero – aggiunge il n.1 al mondo – di tornare a essere felice. Ogni torneo che ho giocato avevo e ho ancora, anche per questo Us Open, delle basse aspettative fisicamente, per quello che è successo, per i malanni e per altro, non sono dove vorrei e ancora non mi sento me stesso».
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