Francia, incendio davanti alla sinagoga di La Grande-Motte
Un incendio è scoppiato davanti alla sinagoga Beth Yaacov di La Grande-Motte, nel dipartimento dell’Hèrault, popolare località balneare estiva vicino a Montpellier, nel sud della Francia, danneggiando il luogo di culto ma senza causare feriti tra le persone presenti al suo interno. Il ministro dell’Interno dimissionario Gèrald Darmanin, ha definito l’atto «chiaramente criminale». In un post su X, ha assicurato il supporto delle autorità locali e della presidenza ai «nostri concittadini ebrei». Il ministro Darmanin si recherà sul posto nel pomeriggio.
A fuoco due auto parcheggiate davanti alla sinagoga, in una c’era una bombola di gas
Secondo le prime informazioni sulle dinamiche di quanto accaduto nella cittadina di La Grande-Motte, risulta che due auto parcheggiate di fronte al luogo di culto sono andate a fuoco.
L’emittente Bfmtv ha riferito, citando una fonte della gendarmeria, che i vigili del fuoco sono intervenuti questa mattina intorno alle 8.30 in seguito a un incendio scoppiato davanti alla sinagoga Beth Yaacov di La Grande-Motte, nel dipartimento dell’Hèrault. Oltre alle due auto in fiamme, nell’intervento hanno trovato una bombola di gas in uno dei veicoli. Anche due porte del luogo di culto erano avvolte dalle fiamme.
Le telecamere hanno ripreso un sospetto allontanarsi dalla sinagoga
Secondo le informazioni raccolte da Bfmtv, le riprese delle telecamere a circuito chiuso hanno mostrato un individuo sospetto allontanarsi dalla scena poco prima dello scoppio dell’incendio.
Secondo la stessa fonte, un agente della polizia municipale che stava lavorando alla messa a punto di un sistema di sicurezza è rimasto ferito in seguito a un’esplosione, il cui motivo resta al momento sconosciuto.
Gli artificieri sono al lavoro sul posto
Gli esperti di artificieri sono al lavoro sul posto e i gendarmi dell’unità investigativa della polizia dell’Hèrault sono stati mobilitati per effettuare le prime osservazioni.
Per il momento non è stato precisato quante persone fossero presenti all’interno del luogo di culto quando è scoppiato l’incendio, ma finora non ci sono notizie di eventuali feriti nella sinagoga.
L’unanime condanna degli schieramenti politici d’Oltralpe
Oltralpe tutti gli schieramenti politici hanno condannato con forza l’esplosione e l’incendio alla sinagoga di La Grande-Motte.
«Si sta facendo di tutto per trovare l’autore di questo atto terroristico e proteggere i luoghi di culto. La lotta contro l’antisemitismo è una battaglia costante, quella di una nazione unita», ha dichiarato immediatamente il presidente francese Emmanuel Macron, in un messaggio postato su X.
Il primo ministro Gabriel Attal ha ugualmente denunciato il rogo come un «atto antisemita», deferendo il caso alla procura nazionale antiterrorismo. «Ancora una volta i nostri concittadini ebrei vengono presi di mira. (…) Non ci arrenderemo. Di fronte all’antisemitismo, di fronte alla violenza, non ci lasceremo mai intimidire», ha scritto.
Sostegno alla comunità ebraica francese
Tutto l’arco parlamentare – dalla sinistra all’estrema destra – ha espresso a sua volta sostegno alla comunità ebraica francese, «anche se con semantiche diverse», sottolinea la France Presse.
Tra i primi a reagire, il leader di sinistra radicale Jean-Luc Mèlenchon (France Insoumise, Lfi) che ha denunciato un «crimine intollerabile», senza tuttavia menzionare esplicitamente l’antisemitismo. «La laicità e la libertà di coscienza sono figlie della libertà di culto, non lo dimentichiamo mai», ha sottolineato Mèlanchon, in passato più di una volta accusato di ambiguità sulla questione dell’antisemitismo. Difficile Oltralpe scordare come il leader di France Insoumise, in una sua clamorosa dichiarazione, definì l’antisemitismo un fenomeno «residuale».
Tra le fila dei socialisti – in gran parte ostili a qualsiasi alleanza con la sinistra di Lfi – è arrivata infatti una denuncia molto più netta: la presidente della regione Occitania, Carole Delga, nell’esprimere il suo «sostegno» dopo questo «attacco incendiario», ha tenuto a sottolineare, in sintonia con molti suoi colleghi del Ps, che «l’antisemitismo è tutt’altro che residuale in Francia», marcando una sensibilità» ben diversa da quella di Mèlanchon su quanto accaduto.
La condanna è stata altrettanto netta da parte dell’estrema destra francese: «l’esplosione di due auto davanti alla sinagoga di La Grande-Motte deve essere denunciata come tale: è un atto criminale e antisemita», ha dichiarato il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, sembrando sottolineare che Mèlenchon non aveva parlato di un atto «antisemita».
Mentre le forze dell’ordine sono alla ricerca di un uomo, presumibilmente l’attentatore, filmato dalle telecamere di video sorveglianza della sinagoga mentre si allontanava dall’edificio religioso con una bandiera palestinese, i media Oltralpe hanno annunciato che il ministro all’Interno Gèrald Darmanin e il premier Attal arriveranno a La Grande-Motte.
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