Naufragio super yacht a Palermo, recuperato il corpo di Mike Lynch
E’ di Mike Lynch il corpo recuperato dai sommozzatori questa mattina intorno alle 8,30 dopo l’affondamento dello yacht Bayesian. Gli altri quattro cadaveri erano stati trovati tra ieri e lunedì nella barca a una profondità di 50 metri e a 700 metri dal porto di Porticello. Si cerca ancora Hannah, la figlia 18enne del magnate inglese. La ragazza è l’ultima dispersa del veliero affondato all’alba di lunedì in provincia di Palermo.
Si cerca il corpo dell’ultima dispersa, Hannah figlia 18enne di Lynch
Il dispositivo di soccorso in mare dei vigili del fuoco oggi è composto da 27 sommozzatori, tra cui 11 speleo e 8 abilitati DNO che utilizzano miscele in fase di decompressione per consentire loro una permanenza maggiore in immersione alla profondità.
Per fissare le autopsie, gli inquirenti attendono il recupero dell’ultimo corpo
Le sei salme recuperate tra ieri e lunedì sono nelle celle frigorifere del cimitero dei Rotoli di Palermo e dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Saranno trasferite tutte nei prossimi giorni all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo per eseguire le autopsie che non sono ancora state disposte dal pm.
Gli inquirenti stanno valutando se attendere l’eventuale recupero del corpo della sesta dispersa, Hannah Lynch, prima di procedere alla nomina dei consulenti – medici legali e anatomopatologi – che dovranno eseguire le autopsie. Se però il recupero dovesse essere più complesso o difficile di quanto finora avvenuto per gli altri cinque corpi o se i resti della figlia del tycoon inglese Mike Lynch non si dovessero trovare nel relitto del Bayesian, gli avvisi per le prime autopsie potrebbero essere fatti anche nelle prossime ore o al più domattina, in modo da fissare gli esami dei cadaveri entro la fine della settimana o nei primissimi giorni della prossima.
Le autopsie sono “atti irripetibili” e dunque tutte le persone potenzialmente interessate alle indagini, sia come presunti responsabili di reati sia come familiari delle vittime, vanno avvisate e messe in condizione di assistere, personalmente o attraverso propri legali e consulenti esperti, all’esecuzione, prevista nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.
La procura indaga per naufragio e omicidio plurimo colposo contro ignoti
Intanto l’inchiesta della Procura di Termini Imerese (Palermo) sul naufragio del mega-yacht Bayesian, a mezzo miglio dalla costa di Porticello, in territorio di Santa Flavia (Palermo), guidata da Ambrogio Cartosio, indaga per naufragio e omicidio plurimo colposo, al momento contro ignoti.
Al vaglio dei pm anche le foto e i video dalle telecamere della zona
Al vaglio dei pm anche i video e le fotografie scattate la notte della tempesta da alcuni abitanti della zona, così come le telecamere di sorveglianza, in particolare di un cantiere nautico, che erano puntate proprio sulla barca e quelle di una villa privata. Dalle immagini si vede la barca, il veliero britannico Bayesian, che nel giro di pochi minuti è affondato sotto il mare in tempesta.
Già ascoltati tutti i 15 sopravvissuti al naufragio
Nei giorni scorsi sono stati ascoltati dagli inquirenti i 15 sopravvissuti al naufragio, tutti ospiti all’Hotel Domina di Santa Flavia (Palermo). Ma nessuno è stato ascoltato accompagnato da un legale. Quindi, fino a questo momento, come confermano fonti qualificate, nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati.
Ma la situazione potrebbe cambiare a breve, quando potrebbero scattare i primi avvisi di garanzia. A partire dal comandante della barca James Cutfield di 53 anni, neozelandese che è stato interrogato a lungo due giorni fa. Gli inquirenti gli hanno chiesto cosa fosse accaduto all’alba di lunedì, momento per momento, dopo l’arrivo della tempesta. Ma ha ribadito che è «accaduto tutto in pochi minuti».
Secondo quanto raccontato dai superstiti, i passeggeri sarebbero rimasti intrappolati come topi, mentre il veliero imbarcava acqua, cercando vie di fuga e raggiungendo il lato opposto della imbarcazione in cui si trovavano. Ma l’acqua aveva già raggiunto le camere e cinque di loro sono stati trovati in quella direzione, non nelle proprie camere. Ma sul lato opposto. Proprio mentre tentavano di salvarsi.
L’imbarcazione sarebbe affondata di prua
Un altro elemento nuovo che emerge dalle trestimonianze è che l’imbarcazione sarebbe affondata di prua. Poi, lentamente si è ribaltata sul fianco destro. E nella zona della prua c’erano le camere dell’equipaggio. Tra i 15 superstiti del naufragio ascoltati, anche Angela Bacares, 57 anni, la moglie del magnate britannico Mike Lynch. La donna ha raccontato agli inquirenti che ha rivelato che il primo segnale della tempesta arrivata in pochi istanti e che ha affondato la lussuosa barca a vela Bayesian poco prima delle 5 è stata una “leggera inclinazione” che l’ha svegliata. Bacares si è recata subito nella parte superiore della imbarcazione. E forse è stata questa la sua salvezza.
Assostampa Sicilia: «“Mercato nero” delle notizie per il silenzio del procuratore»
Da quattro giorni su tutti i quotidiani del mondo decine di giornalisti scrivono del naufragio avvenuto nel mare di Porticello. Un fatto che ha provocato l’interesse della stampa internazionale sia per l’eccezionalità dell’avvenimento sia per la tragica conclusione, con le vittime che fanno parte dell’establishment economico-finanziario britannico.
Davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, però, «la fonte, che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica, è rimasta silente. Il procuratore di Termini Imerese, infatti, non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che la legge, comunque molto restrittiva, gli mette a disposizione: comunicato stampa o conferenza stampa», afferma l’Assostampa siciliana.
Accade quindi che, «come era stato ampiamente previsto all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia, si crei un “mercato nero nelle notizie”, con una verifica sempre più difficile e complessa, che mette a rischio la genuinità dell’informazione e che sicuramente complica di molto il lavoro dei cronisti».
In silenzio stampa anche l’armatrice del veliero affondato
Dall’altro lato, c’è il paradosso che molti colleghi stranieri «attraverso le loro ambasciate riescono ad avere le stesse notizie con minori difficoltà». Infine, a complicare una situazione già difficile per la delicatezza dell’avvenimento, anche la scelta, questa privata, dovuta all’armatrice del veliero affondato, di affidare la privacy dei superstiti a una società di sicurezza che di fatto evita qualsiasi contatto con i giornalisti che si qualificano come tali e che vorrebbero entrare in contatto con i testimoni della tragedia.
«Assistiamo quindi – aggiunge Assostampa – a una situazione che non solo mette in grandi difficoltà i giornalisti che operano sul campo, ma che priva l’opinione pubblica di parti importanti del racconto di un fatto di rilevanza mondiale».
La giunta regionale dell’Associazione siciliana della Stampa esprime quindi «grande preoccupazione per questa situazione e invita il procuratore della Repubblica di Termini Imerese a utilizzare almeno gli strumenti che la legge Cartabia, sia pure nelle sue restrizioni, prevede per la comunicazione». Assostampa invita i responsabili della società di sicurezza a cui sono affidati i superstiti del naufragio «a rendere possibile un confronto con la stampa».
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