Allarme da ambasciata Usa in Ucraina: “La Russia colpirà obiettivi governativi e civili”
L’ambasciata americana in Ucraina, citando informazioni del Dipartimento di Stato americano, ha avvertito che la Russia potrebbe preparare attacchi contro obiettivi governativi e civili in Ucraina nei prossimi giorni.
Per l’ambasciata Usa gli attacchi potrebbero avvenire prima del 24 agosto
La rappresentanza diplomatica di Washington ha affermato di avere informazioni secondo cui la Russia starebbe aumentando i suoi sforzi per lanciare attacchi di droni e missili sia notturni che diurni in Ucraina. L’ambasciata ha osservato anche che nuovi attacchi potrebbero avvenire prima della celebrazione del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina il 24 agosto.
La guerra prosegue: un morto e 18 feriti a Kherson
Intanto la guerra prosegue su entrambi i fronti. Una persona è stata uccisa e altre 18 sono rimaste ferite negli attacchi russi nella regione meridionale ucraina di Kherson, scrive il governatore locale Oleksandr Prokudin in un post su Facebook.
L’attacco ucraino sulla regione di Volgograd
Dopo un attacco ucraino nella notte con droni nella regione di Volgograd, nel Sud della Russia, l’aeroporto internazionale è stato chiuso e riaperto solo a metà mattinata. Il servizio stampa dell’aeroporto fa sapere che “le restrizioni all’uso dello spazio aereo della regione sono state revocate. L’aeroporto di Volgograd sta operando normalmente”. Le forze armate di Mosca, secondo il ministro della Difesa, hanno distrutto 28 droni lanciati dall’esercito ucraino su sei regioni del territorio russo. In particolare – viene spiegato – 13 droni sono stati abbattuti proprio sulla regione di Volgograd dove, nel mirino, sarebbe finita la base aerea di Marinovka: uno dei droni abbattuti avrebbe provocato un incendio e , secondo la Tass, non ci sarebbero vittime.
Sarebbero sette gli ostaggi ancora nelle mani della Jihad islamica
Sarebbero sette gli ostaggi rimasti nelle mani della Jihad Islamica, fazione palestinese alleata di Hamas che opera nella Striscia di Gaza secondo il quotidiano saudita con sede a Londra Asharq al-Awsat, ricordando che lo scorso 8 ottobre, all’indomani del massacro compiuto da Hamas nel sud di Israele, il leader del gruppo, Ziyad Nakhaleh, dichiarò che la Jihad Islamica aveva in pugno oltre 30 dei 251 ostaggi portati a Gaza.
Alcuni di loro sono stati rilasciati nell’ambito dell’accordo che a novembre portò a una tregua di una settimana, nota il quotidiano, secondo cui non è chiaro se qualcuno degli ostaggi nelle mani della Jihad Islamica sia morto.
Asharq al-Awsat ha riferito inoltre che la cooperazione tra Hamas e la Jihad Islamica si è rafforzata dopo l’assassinio il mese scorso a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, non solo nella Striscia di Gaza ma anche in Cisgiordania, come testimoniato dal fallito attentato suicida compiuto da un residente di Nablus a Tel Aviv domenica scorsa, rivendicato da entrambi i gruppi.
Arrestate in Crimea tre spie ucraine
In Crimea, per il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), sono state arrestate tre persone che farebbero parte dell’intelligence militare Ucraina mentre stavano pianificando attentati e raccogliendo informazioni sulle forze armate russe. Tra loro, un cittadino russo, classe 1965, addestrato in Ucraina che “è stato arrestato per l’addestramento sulle mine e sulle armi leggere, nonché per l’identificazione della sorveglianza esterna e dei metodi segreti di comunicazione durante le attività di ricerca operativa”.
Rafael Grossi visiterà la centrale nucleare russa di Kursk, è a rischio «reale»
Intanto, da un portavoce dell’Agenzia Onu, arriva la notizia che il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha intenzione di visitare la centrale nucleare russa di Kursk la prossima settimana, dopo oltre 15 giorni dall’inizio dell’offensiva Ucraina nella regione russa oltre confine. «Possiamo confermare che la visita è pianificata per la prossima settimana», ha affermato dopo che lo stesso Grossi aveva annunciato al Financial Times di avere intenzione di recarsi alla centrale di Kursk poiché ritiene «reale» il rischio di situazioni critiche presso la struttura.
Per il il governatore ad interim della regione, Alexei Smirnov, sono circa 133 mila le persone che finora hanno abbandonato le loro case a causa dell’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. Lo stesso governatore ha precisato che sono invece circa 20 mila le persone che rimangono ancora negli otto distretti per i quali era stata ordinata l’evacuazione a causa di rischi per la sicurezza.
Tajani: «L’Italia non ha dichiarato guerra alla Russia, restiamo solo per la difesa»
Sulla guerra si esprime anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che ci tiene a chiarire che riguardo gli aiuti militari a Kiev «il governo italiano ha chiesto che i sistemi vengano adoperati all’interno del territorio ucraino. L’Ucraina però ha tutto il diritto, anche da un punto di vista delle leggi internazionali, di difendersi come meglio ritiene. Ogni paese della Ue decide per conto proprio e l’Italia non ha mai dichiarato guerra alla Russia. Un conto è difendere legittimamente il proprio territorio, un altro è attaccare la Russia. E noi rimaniamo fermi sulla linea della sola difesa».
La manifestazione della comunità ucraina a Roma nel Giorno dell’Indipendenza
Il 24 agosto, in occasione del Giorno dell’Indipendenza, la comunità ucraina di Roma organizza una manifestazione che partirà alle 18 da piazza della Repubblica, proseguirà per Via Cavour e si fermerà in via dei Fori Imperiali, di fronte al Colosseo illuminato dai colori della bandiera ucraina grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale di Roma.
«Per ogni ucraino, propio in quel giorno, è importante stare insieme, per manifestare il sostegno e la solidarietà alla nostra patria, che combatte e resiste per esistere, e per onorare tutti gli eroi caduti per la libertà in battaglia contro l’aggressore russo – ha dichiarato uno dei promotori dell’iniziativa Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia -. In questo giorno vogliamo anche rinnovare il nostro appello a tutto il mondo democratico, Italia compresa, affinché continui a sostenere l’ucraina militarmente, politicamente, economicamente, perché difendere oggi l’ucraina significa difendere la libertà delle future generazioni dei Paesi democratici».
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