Carceri, ministero Giustizia al lavoro su libertà anticipata e assunzioni personale
Applicare la normativa vigente semplificando le procedure della liberazione anticipata. Su questo lavora il ministero per alleggerire in tempi rapidi le condizioni di sovraffollamento delle carceri italiane.
Secondo quanto apprende LaPresse, nel ministero di via Arenula si studia una veloce messa in atto della linea già annunciata dal Guardasigilli e ribadita dall’ufficio dal Garante nazionale dei detenuti nelle audizioni sulla proposta di legge Giachetti alla Camera e sul decreto Carceri al Senato. Si punta a velocizzare le pratiche di liberazione anticipata e l’affidamento in prova per chi, con pene residue di un anno per reati non ostativi, ne abbia diritto. Stesso discorso per la messa ai domiciliari per i detenuti con pene residue inferiori ai 18 mesi.
L’organico va implementato e, nel frattempo, un aiuto alla magistratura potrebbe arrivare dagli uffici matricola degli istituti detentivi cui si ipotizza di affidare una parte delle attività di supporto al lavoro dei giudici.
Inoltre, anche in vista del nuovo appuntamento con i garanti territoriali dei detenuti, annunciato dal ministro Nordio per i primi di settembre, si studiano nuovi provvedimenti contro il rischio suicidiario a cominciare da ulteriori investimenti, dopo quelli già approvati per l’assunzione di agenti penitenziari, che verteranno sull’impiego di figure professionali come psicologi, psichiatri, assistenti sociali e mediatori.
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