Puigdemont: ritorno beffa a Barcellona
Puigdemont: ritorno beffa a Barcellona per l’ex presidente separatista della Catalogna, dopo quasi sette anni di esilio.
Puigdemont: ritorno beffa a Barcellona
L’ex presidente della Generalitat di Catalogna, Carles Puigdemont, è tornato a Barcellona dopo 7 anni di «esilio». In Psagna i giudici lo hanno condannato per l’organizzazione di un referendum non autorizzato sull’indipendenza della Catalogna.
Puigdemont è apparso mentre passeggiava per la Calle de Trafalgar, assieme al presidente del Parlamento, Josep Rull, e ad altri leader del suo partito come Jordi Turull, Laura Borràs e Artur Mas. Si è fatto strada tra i suoi sostenitori che lo attendevano festanti fino a un palco allestito proprio davanti all’Arco di Trionfo, tra gli applausi e le grida di «Indipendenza» delle migliaia di partecipanti all’evento.
Il comizio lampo
Sul lungomare Lluìs Companys, vicino al Parlamento, migliaia di persone si erano già radunate per acclamarlo e, dopo un breve discorso di poco più di cinque minuti (nella foto), lo hanno accompagnato fino all’ingresso del Parco della Ciutadella. All’accesso al parco dell’Avenida Marquès d’Argentera, l’unico ingresso consentito questa mattina dai Mossos d’Esquadra (la polizia catalana), Puigdemont rischia l’arresto. La sua intenzione è quella di presenziare alla sessione di investitura del socialista Salvador Illa, prevista per le dieci di mattina, anche se potrebbe essere rinviata o sospesa in caso di arresto dell’ex presidente.
Arrestato un poliziotto per la fuga dell’ex leader indipendentista
La polizia regionale della Catalogna ha annunciato l’arresto di uno dei suoi agenti con l’accusa di aver aiutato il leader indipendentista a fuggire, dopo il suo breve discorso a Barcellona. L’agente presumibilmente possiede un’auto con cui Puigdemont è fuggito dopo aver parlato brevemente a qualche migliaio di sostenitori vicino al parlamento catalano.
Le ricerche in tutta la Catalogna
La polizia della Catalogna dà ora la caccia a Carles Puidgemont. L’ex presidente della Generalitat de Catalunya intende impedire lo svolgimento del voto di investitura del nuovo governo socialista nel parlamento catalano. Vuole anche fare pressione sulle autorità affinché applichino la nuova legge di amnistia, che mette al riparo da azioni legali i nazionalisti catalani. L’amnistia preserverebbe anche a lui, ma la Corte suprema lo ha escluso per motivi tecnici.
L’operazione “Gabbia” per la sua cattura è iniziata con posti di blocco all’uscita di Barcellona: gli agenti cercavano l’auto sulla quale viaggiava l’ex presidente della Generalitat, poi le operazioni si sono estese a tutta la Catalogna, con posti di blocco su tutte le autostrade.
I fatti del 2017
Puigdemont era stato denunciato per ribellione, sedizione e appropriazione indebita dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna dalla Spagna il 27 ottobre 2017 in seguito al referendum celebrato all’inizio dello stesso mese e dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale spagnola.
In applicazione dell’articolo 155 della Costituzione da parte dell’allora premier Mariano Rajoy la Catalogna venne commissariata e Puigdemont destituito con tutto il suo governo. Il leader separatista evitò l’arresto rifugiandosi in Belgio – dove è vissuto per gran parte degli ultimi anni – con 4 consiglieri.
L’operazione ‘Gabbià per la sua cattura è iniziata con posti di blocco all’uscita di Barcellona: gli agenti cercavano l’auto sulla quale viaggiava l’ex presidente della Generalitat, poi le operazioni si sono estese a tutta la Catalogna, con posti di blocco su tutte le autostrade.
© RIPRODUZIONE RISERVATA