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12:02 pm, 28 Maggio 24 calendario

Riforma autovelox: stretta significativa e nuove regole in vigore

Di: metrorumors a cura di ACS
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Dopo quasi 14 anni di attesa, finalmente sono entrate in vigore le nuove normative per regolamentare l’uso degli autovelox. Il decreto-legge, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, introduce importanti novità per limitare l’azione di tali dispositivi. Le nuove regole saranno immediatamente applicate, ma è previsto un periodo transitorio di 12 mesi per consentire ai sindaci di adeguare i dispositivi già installati.

L’obiettivo principale di questa riforma è una significativa stretta, limitando i luoghi in cui gli autovelox possono essere posizionati. I tratti stradali autorizzati per l’uso di tali dispositivi dovranno essere individuati con un provvedimento del Prefetto. Inoltre, fuori dai centri abitati, è richiesta una distanza minima di un chilometro tra il segnale che indica il limite di velocità e il dispositivo. Anche all’interno dei centri abitati, sono previste regole più rigide per la segnaletica.

Le principali novità riguardano l’autorizzazione per l’installazione degli autovelox, che deve essere richiesta al Prefetto, la segnaletica e i limiti di velocità. Questo intervento mira a eliminare situazioni in cui gli autovelox vengono piazzati in modo sorprendente dietro una curva o su strade cittadine con limiti inferiori ai 50 km/h.

Il Ministro Salvini ha sottolineato che c’era un certo grado di “anarchia” in questo settore e che l’obiettivo della riforma è stabilire regole uniformi per garantire la sicurezza stradale e prevenire gli incidenti. I tratti stradali idonei per l’installazione degli autovelox saranno selezionati dal Prefetto e dovranno essere zone ad alta incidentalità.

Il decreto limita l’autonomia dei Comuni, poiché è il Prefetto a decidere la collocazione dei dispositivi, compresi quelli mobili montati su treppiedi e presidiati dalla polizia ai lati delle strade. Inoltre, il limite di velocità stabilito non può essere inferiore di più di 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche deroghe motivate.

La reazione della popolazione è variegata: chi vive vicino a strade trafficate è a favore degli autovelox, mentre chi riceve multe li accusa di essere solo un mezzo per fare cassa. Episodi di protesta come i lanci di vernice e l’arresto di un presunto sabota “Fleximan”, sospettato di aver danneggiato un autovelox, sono ancora freschi nella memoria.

Il rapporto tra istituzioni e automobilisti si basa sulla fiducia: se gli autovelox sono nascosti, i cittadini pensano che lo scopo sia solo la multa. Tuttavia, le nuove tecnologie di sicurezza attiva come ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) vengono considerate più importanti degli autovelox, che sono principalmente dissuasori. ADAS utilizza sensori, radar, videocamere e computer di bordo per monitorare la guida e intervenire in caso di emergenza, contribuendo significativamente alla sicurezza stradale.

Il recente decreto sulle norme relative agli autovelox mira a evitare che questi dispositivi siano utilizzati principalmente per fini fiscali. Le nuove regole prevedono una maggior segnalazione della presenza degli autovelox, con cartelli di avviso posti ad una certa distanza prima del dispositivo sia fuori che dentro i centri abitati. È inoltre prevista una distanza minima tra i vari dispositivi per evitare multe consecutive.

Il decreto non affronta però la questione dell’omologazione degli autovelox, creando incertezza e ricorsi tra gli automobilisti multati. La situazione rimane controversa e il Ministero sta cercando una soluzione definitiva.

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28 Maggio 2024 ( modificato il 29 Maggio 2024 | 12:06 )
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