LA TRAGEDIA IN ALTO MARE
9:30 pm, 21 Maggio 24 calendario

Neonato morto sulla nave da crociera, la madre a Sollicciano

Di: Redazione Metronews
Neonato crociera
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Neonato morto sulla nave da crociera: la madre è stata portata nel carcere di Sollicciano. L’indagine della Procura di Grosseto sul neonato morto a bordo della “Silver Whisper”, nave da crociera di lusso battente bandiera delle Bahamas, dovrà accertare se il decesso è stato provocato volontariamente dalla madre. O se invece si è trattato di una negligenza criminale.

Per il momento l’ipotesi più plausibile, secondo gli inquirenti, è che la giovane filippina di 28 anni, che aveva partorito il bimbo nel pomeriggio di venerdì 17, mentre era già imbarcata come addetta alle pulizie con mansioni anche in cucina, abbia fatto morire colpevolmente il suo neonato. Nonostante che lo avesse allattato più volte nel giro di un paio di giorni.

Il neonato sulle nave da crociera non avrebbe ricevuto per ore le cure necessarie

Nel decreto di fermo si spiega che il piccolo non avrebbe ricevuto per ore e ore le cure necessarie. Mentre la mamma sarebbe stata intenta a svolgere i turni di lavoro dopo che non aveva mai rivelato all’equipaggio di essere incinta, per la paura di perdere l’impiego. Quando il neonato doveva restare da solo, sarebbe stato sistemato dentro all’armadietto della cabina. Per evitare che cadesse da letto, con lo sportello socchiuso per farlo respirare ma anche per attutire i vagiti.

Il sostituto procuratore Giovanni Di Marco ha indagato così Chan Jheansel Pia Salahid, la 28enne nata a Manila,  per il reato di omicidio volontario. Mentre le due colleghe di lavoro che condividevano con lei la cabina – Mutundu Dorcas Njuguini, originaria del Kenya, di 25 anni, e Mphela Kgothadso Mabel Jasmine, 29enne del Sud Africa – di concorso in omicidio.

Avrebbero aiutato la donna a partorire il neonato sulla nave da crociera

Queste ultime avrebbero aiutato la neo mamma a partorire. Probabilmente a far sparire il cordone ombelicale, e sarebbero state complici nel coprire il comportamento “irresponsabile” della 28enne filippina nei confronti del figlio appena nato.

Le tre le donne nella serata di lunedì 20 maggio sono state arrestate e ora sono nella sezione femminile del carcere fiorentino di Sollicciano, dove nei prossimi giorni si svolgerà l’interrogatorio di garanzia. Con la mediazione di un traduttore di madre lingua inglese, l’unica parlata e capita dalle indagate. La madre sarà difesa dall’avvocato Giovanni Di Meglio mentre le due colleghe della filippina dagli avvocati Luca e Mario Fabbrucci.

Venerdì 17 maggio mentre la nave da crociera si trovava nel mar Tirreno meridionale la giovane ha partorito nella cabina. Due giorni dopo il parto tenuto nascosto sarebbe stato scoperto ed è stato avvertito il comandante ce ha fatto scattare i soccorsi: il piccolo era già senza vita.

L’allarme dei colleghi

A dare l’allarme sarebbero stati alcuni colleghi dell’equipaggio, che avrebbero sentito dei vagiti provenire dalla cabina. La nave quando si è trovata al largo del Monte Argentario si è diretta verso Porto Santo Stefano (Grosseto), dove ha attraccato.

I carabinieri della compagnia di Orbetello sono arrivati con una motovedette fino alla “Silver Whisper” e poi hanno trovato il corpo senza vita del neonato.

La cabina è stata perquisita, così come altri locali della nave. Sono stati svolti i rilievi fotografici e ascoltate delle persone a bordo per cercare di ricostruire l’accaduto.
La madre era in stato di shock ed è stata portata all’ospedale di Grosseto, dove avrebbe tentato anche dei gesti di autolesionismo.

Nell’immediato non avrebbe dato spiegazioni. Dopo essere stata dimessa nel pomeriggio di lunedì 20 maggio, è stata arrestata. E quindi condotta al carcere di Sollicciano a Firenze con le due colleghe. Del padre non ci sono informazioni.

“Ho nascosto la gravidanza perché non mi avrebbero imbarcato, ma non volevo far morire il mio bambino”, avrebbe detto la donna tra le lacrime secondo quanto  riferito da fonti vicine agli investigatori.

21 Maggio 2024
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