Cantone sul dossieraggio: «Vicenda inquietante con numeri mostruosi»

«È una vicenda inquietante e oggettivamente molto grave, perchè il numero degli accessi informatici abusivi è eccessivamente elevato. I numeri sono molto più preoccupanti di quelli che sono emersi: si tratta di numeri davvero mostruosi». Così il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, in audizione davanti alla Commissione antimafia per illustrare l’indagine da lui coordinata – e scaturita da una segnalazione del ministro Crosetto – che vede indagate 16 persone con l’accusa di avere avuto accesso a informazioni riservate di politici e personaggi noti. Le due principali figure nel mirino del capoluogo umbro sono un sottotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il magistrato dell’Antimafia Antonio Laudati. Secondo le ipotesi dell’accusa, avrebbero sfruttato le banche dati della Direzione nazionale antimafia – dove entrambi sono stati in servizio per anni – per raccogliere notizie riservate.

«Vicenda grave e inquietante»

«Il sottotenente Striano in quattro anni tra il 2019 e il 2022 ha consultato 4.124 Sos (segnalazioni di operazioni finanziarie sospette), un numero spropositato, e scaricato 33.528 file dalla banca dati della Dna – ha spiegato Cantone – Striano ha digitato i nomi di 1.531 persone fisiche e 74 persone giuridiche. Gli accessi abusivi enucleati ai fini dell’inchiesta sono 800, ma in totale superano i 10 mila. Non è emerso che Striano avesse finalità economiche, né abbiamo elementi su possibili finalità eversive – ha concluso Cantone – stiamo indagando su una eventuale rete di relazioni. Il sospetto e l’idea sono forti, ma serve la prova del mandante. La maggior parte dei nomi sono di esponenti del centrodestra ma ci sono anche la compagna dell’ex premier e un parlamentare del Pd». Infine, rispetto ai 4 giornalisti indagati, «nessuna volontà di attaccare la libertà di stampa. Quella di attività di informazione commissionate dalla stampa a un ufficiale di polizia giudiziaria è un’ipotesi investigativa».