Gaza, Biden: “Gli Usa lavorano a una tregua immediata”. Tajani: “Reazione Israele sproporzionata”
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 130. L’esercito israeliano ha liberato a Rafah, nel sud della Striscia, due ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre: “Erano nella casa di una famiglia”. Hamas annuncia la morte di altri tre ostaggi nei bombardamenti. Il presidente americano Biden furioso con il primo ministro israeliano Netanyahu per la campagna militare a Gaza: “Stop all’operazione a Rafah se non c’è un piano per proteggere i civili”. “Ora basta, lo Stato ebraico si fermi”, dicono anche Gran Bretagna e Ue. Alta tensione anche tra Israele e l’Onu, dopo che Francesca Albanese, inviata del Consiglio dei diritti umani, si è vista negare l’accesso al Paese. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista parla di “reazione sproporzionata da parte di Israele sui civili”.
Parlamentare Israele: “Hamas violenta donne in ostaggio, rischio gravidanze”
Shelly Tal Meron, parlamentare dell’opposizione israeliana (Yesh Atid), è una delle personalità più attive all’interno della Knesset in merito al tema delle violenze subite dalle donne nell’attacco effettuato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Una campagna di sensibilizzazione portata avanti insieme, fra le altre, a Tsega Melaku, parlamentare di maggioranza del Likud di origini etiopi, con la “Lobby for victim of sexual and gender based violence of the october 7th war”. Erano state loro a organizzare l’audizione alla Knesset di alcune donne prese in ostaggio e poi liberate che avevano raccontato di essere state utilizzate come “bambole” dagli uomini di Hamas. “Il 7 ottobre – ha raccontato Tal Meron in un colloquio alla Knesset con una delegazione di media e parlamentari italiani – abbiamo subito un attacco orrendo da parte di Hamas. Le persone sono state uccise, alcune bruciate vive, inoltre le donne hanno subito violenze sessuali, mutilazioni. Lo abbiamo visto nei Kibbutz e al Festival Nova. Ci sono testimonianze in merito raccolte dalle nostre forze dell’ordine e inchieste da parte di alcuni fra i principali media internazionali”. Tal Meron, ex capitano dell’Esercito, ha parlato anche di quanto raccontato dalle donne che sono tornate dalla prigionia e delle violenze subite. “Ci sono giovani donne che subiscono violenza ogni giorno e potrebbero rimanere incinte – ha affermato ancora – anche se tornassero a casa domani, e spero con tutto il cuore che succeda, non so se riusciranno a terminare la loro gravidanza. Il dolore di dare alla vita un bambino in quelle condizioni credo non sia spiegabile ed è qualcosa che non possiamo accettare. Vogliamo prendere i terroristi e portarli davanti alla Corte israeliana e internazionale”.
Tajani: “Da Israele reazione sproporzionata sui civili”
“E’ giusto spingere Israele verso la prudenza”, perché c’è stata una “reazione sproporzionata” per quanto riguarda la popolazione civile a Gaza. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un’intervista su Radio1Rai. “Ci sono troppe vittime che non hanno a che fare con Hamas”, ha spiegato Tajani. “Abbiamo sempre invitato Israele ad evitare rappresaglie che colpissero in maniera così violenta la popolazione civile palestinese che non è Hamas. Non tutti i palestinesi sono Hamas. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi in mano ai terroristi ma, allo stesso tempo, bisogna far sì che cessi questa violenza degli attacchi israeliani che sta provocando troppi morti civili”, ha detto Tajani. In merito alla polemica di Sanremo che ha provocato la reazione dell’ambasciatore israeliano, Tajani ha spiegato che “è stato riportato l’equilibrio con l’intervento di Venier” e che “non credo ci sia un genocidio. Anche se Israele sbaglia perché ci sono troppe vittime civili”.
Parlamentare Israele: “Croce Rossa faccia suo lavoro e visiti ostaggi”
“Abbiamo chiesto che la Croce Rossa visiti gli ostaggi per valutare le loro condizioni, dare loro medicine e fornirci una lista per sapere chi è vivo e chi non lo è più, chi è ferito. Non abbiamo avuto successo. Il nostro ministro della Salute è volato in Europa per incontrare la presidente della Croce Rossa ma non ha funzionato e anche il nostro primo ministro ha avuto un incontro. La Croce Rossa non sta visitando i nostri ostaggi, sono civili che sono stati portati in Gaza, è un crimine di guerra”. Lo ha affermato Shelly Tal Meron, parlamentare dell’opposizione israeliana (Yesh Atid), che, sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione sul tema insieme alla collega della maggioranza Tsega Makalu con la ‘Lobby for victim of sexual anche gender based violence of the october 7th war’. “Queste persone non stanno ricevendo assistenza medica. Ne hanno bisogno, ci sono 85enni che hanno bisogno di medicine tutti i giorni e non le stanno ricevendo – ha aggiunto – noi chiediamo alla Croce Rossa di fare il suo lavoro e questo significa prendersi cura della salute di queste persone. Mandiamo centinaia di camion di aiuti umanitari a Gaza per aiutare la popolazione civile, ci aspettiamo che la Croce Rossa si prenda cura dei nostri ostaggi”.
Idf, ancora non cosegnato a governo piano per Rafah
L’esercito israeliano non ha ancora presentato al governo il suo piano per l’evacuazione di Rafah. Lo ha detto alla Cnn un portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf). Venerdì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all’Idf di pianificare “l’evacuazione della popolazione” da Rafah, in vista di un previsto assalto di terra alla città meridionale di Gaza. “Il governo ha incaricato l’Idf di ideare un piano per raggiungere i nostri obiettivi, i nostri obiettivi di guerra, nell’area di Rafah. Il piano deve essere ancora presentato al governo”, ha detto il portavoce dell’Idf, il tenente colonnello Peter Lerner. Lerner ha detto che l’esercito mira a creare un piano che evacui i civili “fuori pericolo” e che li differenzi dai militanti di Hamas. Si ritiene che più della metà della popolazione di Gaza sia a Rafah, con la maggior parte delle persone sfollate da altre parti dell’enclave assediata stipate in tendopoli improvvisate. “Si può fare. Abbiamo fiducia nella nostra capacità di differenziare e distinguere”, ha detto il portavoce, ammettendo, tuttavia, che ciò avviene “non senza sfide”.
Ministero Salute Gaza, 28.473 palestinesi uccisi da inizio guerra
Il ministero della Sanità di Gaza City, gestito da Hamas, ha riferito che almeno 28.473 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza dallo scorso 7 ottobre. Le cifre riportate dal ministero non fanno distinzione tra combattenti e civili. Altri 68.146 sono rimasti feriti, ha aggiunto il ministero.
Media, palestinese ucciso in Cisgiordania dall’esercito
Un giovane palestinese è stato ucciso dalle forze di occupazione israeliane durante un raid nella città di Qalqilya. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Secondo le fonti citate da Wafa, la vittima è Mohammad Sharif Salmi, rimasto ucciso dai proiettili sparati dai soldati israeliani. Secondo quanto riferito, le forze di occupazione hanno preso d’assalto la città di Qalqilya e hanno sparato a Salmi mentre era nel suo veicolo nella zona di Al-Bireen, uccidendolo.
Cina: “Israele fermi operazione militare a Rafah”
“La Cina segue da vicino gli sviluppi a Rafah. Ci opponiamo e condanniamo gli atti contro i civili e il diritto internazionale”. Lo dichiara in una nota un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, sui bombardamenti aerei israeliani nella città di Rafah, che aggiunge: “Chiediamo a Israele di fermare le operazioni militari il prima possibile, fare tutto il possibile per evitare vittime tra civili innocenti e prevenire un disastro umanitario più devastante a Rafah”.
Biden: “Lavoriamo a tregua di almeno sei settimane”
Gli Stati Uniti stanno lavorando ad un accordo per gli ostaggi tra Israele e Hamas che porterebbe ad una tregua “immediata e sostenuta” di “almeno sei settimane”, che darebbe la possibilità di costruire “qualcosa di più duraturo”. Lo ha annunciato il presidente Joe Biden, parlando dopo il suo incontro con re Abdallah II di Giordania.
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