Esce al cinema Arf, il bambino abbaiando sconfiggerà la guerra
Esce al cinema il 25 gennaio Arf, il lungometraggio di animazione scritto da Anna Russo e diretto dalla stesa Russo con Simona Cornacchia.
Nella colonna sonora di Arf un brano cantato da Simone Cristicchi
Con la colonna sonora di Tony Canto prodotta da Cam Sugar, i titoli di coda animati dai disegni che scorrono su una canzone scritta dallo stesso Canto e da Simone Cristicchi che la interpreta, il film è un dramedy che trasporta lo spettatore nel mezzo di un conflitto ispirato alla Seconda guerra mondiale dove un Mowgli del XX secolo, salvato e allevato da una cagnolina, trova il coraggio per sfidare addirittura il Dittatore in persona.
Arf è un bambino che non parla ma sa abbaiare perché cresciuto con un branco di cani
Arf è un bambino, ma non sa parlare, abbaia. Però ha un ottimo fiuto e un carattere adorabile. Nato in un paese in guerra, è stato salvato da Bianca, una cagnolina che lo ha cresciuto nel branco di randagi che vive su una collina ai margini della città. La guerra, però, giunge anche in quel luogo magico: il branco è disperso in una retata e Arf portato in un campo di prigionia insieme ad altri bambini. Ma lui non conosce la cattiveria degli esseri umani e anche in quel luogo triste, trova degli amici e continua a sorridere.
Arf sfida il Dittatore che lo ha rinchiuso in un campo di prigionia
La serenità del bambino che sa soltanto abbaiare, fa infuriare il nevrastenico comandante del campo, che condanna Arf a una terribile fine. Ci penseranno i suoi amici cani a salvarlo creando un grande scompiglio proprio nel giorno in cui il Dittatore sarà in visita al campo di prigionia per tenere un discorso ai soldati e alla nazione. Anche lui dovrà vedersela con Arf che rovinerà i suoi piani, riuscirà a salvare il suo branco di amici e a ritrovare Bianca e la libertà, mentre scoppia la pace.
La sofferenza dei bambini durante la guerra vista dagli occhi di un cane
«La particolarità del progetto, animato in 2D con elementi in 3D – spiega Anna Russo – sta nell’idea di parlare di temi come l’amore tra bambini e animali, l’istinto materno, l’affettività, ma anche la separazione, la diversità, la reclusione e soprattutto la sofferenza dei bambini durante la guerra. Tutto però visto e raccontato da un’angolazione assolutamente inconsueta: gli occhi di un cane».
Il progetto si inserisce nelle iniziative per il Giorno della Memoria
Per il produttore Paolo Rossi Pisu, questa «è stata la prima esperienza nel campo dell’animazione, ma la storia di Anna Russo e i disegni di Simona Cornacchia ci hanno conquistato fin dal primo momento per la qualità artistica e la forza del tema affrontato». Il progetto, infatti, si inserisce a pieno titolo nelle iniziative che vengono organizzate ogni anno per il 27 gennaio, Giorno della Memoria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA