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7:29 pm, 10 Gennaio 24 calendario

Israele valuta il piano di tregua del Qatar per fermare la guerra a Gaza

Di: Redazione Metronews
Israele valuta il piano
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Esilio dei leader di Hamas, rilascio di tutti i rapiti e ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza: è la nuova proposta di tregua con Hamas del Qatar che il gabinetto di guerra israeliano si accinge a valutare. Se tale proposta fosse attuata, gli ostaggi verrebbero rilasciati gradualmente, ma in pochi lotti. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto che il gabinetto di guerra israeliano approvi qualsiasi accordo che porti al rilascio degli ostaggi. «Le notizie su un nuovo accordo che sarà presentato al gabinetto stasera danno un po’ di speranza alle famiglie che sono in ansia per la sorte dei loro cari, che hanno sofferto nei tunnel di Hamas per quasi 100 giorni e notti senza cibo, acqua e cure mediche salvavita. Ogni giorno che passa, le condizioni degli ostaggi peggiorano. Chiediamo che il gabinetto di guerra non si preoccupi di nient’altro che del ritorno a casa degli ostaggi, chiediamo che approvi qualsiasi accordo che porti al loro rilascio immediato vivo».

Israele valuta il piano di tregua

Intanto l’estensione del conflitto in Medio Oriente paventata dagli Stati Uniti è ormai una realtà concreta. Mentre Israele prosegue le operazioni nella Striscia di Gaza e colpisce obiettivi di Hezbollah in Libano, la Giordania continua a bombardare la Siria per stroncare la produzione di captagon, un’anfetamina divenuta con la guerra civile la principale risorsa economica del regime di Assad. Incandescente anche il fronte del Mar Rosso, dove gli Houthi hanno annunciato di aver attaccato con missili balistici e droni una nave americana che «forniva supporto» a Israele. Il portavoce dei miliziani yemeniti filo-iraniani, Yahya Saree, non ha specificato se ci siano stati danni e ha parlato di una «risposta preliminare» a un raid Usa nel quale sono rimasti uccisi dieci commilitoni. In mattinata le forze angloamericane avevano comunicato l’abbattimento di 18 droni e tre missili lanciati dai ribelli verso le rotte marittime internazionali nel Mar Rosso, sulle quali viaggia fino al 12% del commercio globale.

Nuova missione di Blinken

L’esercito di Amman, da parte sua, ha affermato di aver ucciso decine di trafficanti e ha puntato il dito contro l’Iran, accusandolo di proteggere e sostenere i gruppi armati che gestiscono la produzione della droga. «La Giordania sa bene chi c’è dietro tutto questo. È l’Iran che sostiene queste milizie e le loro azioni rappresentano atti ostili nei nostri confronti», ha dichiarato Samih Maayteh, ex ministro e personaggio vicino alla monarchia giordana. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, alla luce dell’inasprirsi delle tensioni, ha aggiunto due nuove tappe – Libano e Bahrein – a quella che è la sua quarta missione diplomatica dall’inizio del conflitto innescato dall’attacco di Hamas in territorio israeliano dello scorso 7 ottobre. Oggi è stato il giorno del suo incontro a Ramallah con Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, un colloquio che i media arabi hanno descritto come «teso» e «segnato da discussioni».

Fermare escalation regionale

In particolare, Abbas avrebbe chiesto a Blinken di premere su Israele perchè rilasci i fondi congelati dell’Anp. Il capo della diplomazia Usa, da parte sua, avrebbe ribadito ad Abbas la richiesta di riformare l’autorità. «Tutte le tasse palestinesi riscosse da Israele devono essere sistematicamente trasferite all’Autorità Palestinese, in conformità con gli accordi passati», ha comunque sottolineato Blinken, che ha ripetuto il sostegno di Washington a «misure concrete» per la creazione di uno Stato Palestinese, del quale, ha avvertito Abbas, Gaza è «parte inseparabile». In Bahrein, sede della Quinta Flotta americana, Blinken discuterà con re Hamad come prevenire un’escalation regionale. A Beirut il segretario di Stato, riferiscono i media libanesi, incontrerà invece il presidente del parlamento Nabih Berri, il primo ministro Najib Mikati e altri esponenti delle autorità. Infine, sarà la volta dell’Egitto, ultimo snodo di un tour de force diplomatico che ha abbracciato inoltre Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Giordania e Israele.

Proseguono gli attacchi

Le truppe israeliane, intanto, continuano ad attaccare Hamas nell’area di Khan Younis, nel sud di Gaza, e a Maghazi, nel centro della Striscia, dove le forze armate di Tel Aviv, affermano di aver scoperto 15 pozzi per accedere alla rete di tunnel sotterranei. Il movimento islamista che governa la Striscia ha riferito che un bombardamento israeliano vicino all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah, nel centro di Gaza, ha ucciso e ferito almeno 40 persone, laddove altre quattro persone sarebbero morte in un attacco che ha colpito un’ambulanza della Mezzaluna Rossa. L’esercito israeliano ha inoltre fatto sapere di aver colpito il quartier generale di Hezbollah nella zona di Kfar Chouba, nel Sud del Libano, e un edificio militare nell’area di Nakoura.

10 Gennaio 2024 ( modificato il 11 Gennaio 2024 | 19:48 )
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