Il caso Sgarbi il 22 gennaio alla Camera e lui sbotta: “Volete farmi le scarpe? Eccole!”
L’aula della Camera discuterà di Vittorio Sgarbi e della vicenda che lo vede coinvolto, dopo l’apertura di un fascicolo della magistratura sul presunto furto di un quadro antico, il prossimo 22 gennaio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, calendarizzando una richiesta delle opposizioni. E il critico d’arte e sottosegretario alla Cultura ha risposto con una fotografia su Instagram nella quale si mostra scalzo in un museo. L’immagine è accompagnata dal commento: «Report, Il Fatto e i 5 Stelle. Tutti insieme appassionatamente contro di me. Vogliono farmi le scarpe? Eccole!».
Il caso Sgarbi alla Camera
L’accusa nei suoi confronti è quella di autoriciclaggio di beni culturali ed è contenuta nel fascicolo aperto dalla procura di Macerata, a cui sono stati trasmessi gli atti da quella di Imperia perchè Sgarbi è residente a San Severino Marche. Il caso riguarda il furto di un quadro caravaggesco del ‘600 attribuito al senese Rutilio Manetti, “La cattura di San Pietro“. L’opera, trafugata nel 2013 dal Castello di Buriasco, nel Torinese, riapparve in una mostra a Lucca nel 2021 come “inedito” di proprietà di Sgarbi, il quale ha sempre sostenuto che si trattasse un’opera diversa da quella rubata.
La difesa del sottosegretario
Sgarbi ha sempre sostenuto di aver trovato il quadro a Villa La Maidalchina, una villa di campagna che aveva comprato a Viterbo, e ha precisato di non aver ricevuto alcun avviso d’indagine. «Nè saprei come essere indagato di un furto che non ho commesso», ha aggiunto. «Qualunque valutazione va fatta sull’opera di cui quella rubata è manifestamente una copia, come tutte quelle conservate in quel castello di cui nessuno si è preoccupato. E dovrei dimettermi per una cosa inventata? Ma no. Il quadro originale è il mio, l’altro era una copia mal fatta. Io trovai il vero Manetti nella villa di Viterbo che stavo restaurando e che apparteneva alla cognata di Papa Innocenzo X. Perche mai avrei dovuto esporre un falso?».
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