Consiglio Onu rinvia ancora il voto sulla risoluzione a Gaza
La guerra tra Israele e Hamas, che perdura ormai da 77 giorni, ha portato a un tragico bilancio di 20.057 morti e 53.320 feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Questi dati sono stati forniti dal ministero della Salute palestinese attraverso i propri canali social. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso oltre 2.000 militanti di Hamas da quando è terminata l’ultima tregua. Una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è tenuta di recente per discutere una risoluzione che faciliti l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, ma il voto è stato nuovamente posticipato. Secondo quanto riportato dai media internazionali, la nuova bozza della risoluzione non include più la richiesta di una “tregua immediata”, ma piuttosto misure urgenti per consentire gli aiuti umanitari. Gli Stati Uniti hanno espresso la loro disponibilità a sostenere la bozza così com’è stata presentata, ma non è chiaro cosa abbia impedito il voto.
Alle 09:30, Papa Francesco ha inviato il suo elemosiniere, il Cardinale Konrad Krajewski, in Terra Santa. Il Papa prega quotidianamente per la pace e la fine dei conflitti in tutto il mondo, inclusi quelli in Ucraina, Siria, molti paesi africani, e ora in Israele e Palestina. Questo viaggio è un segno concreto della sua vicinanza alle sofferenze di chi vive direttamente le conseguenze della guerra.
Alle 09:15, è stato riportato che il direttore generale del ministero della Salute palestinese, Munir al-Bursh, è stato gravemente ferito nei bombardamenti israeliani nel nord della Striscia di Gaza. Si trovava nella casa di sua sorella, che è stata colpita. Al Jazeera ha riportato che anche i suoi familiari sono rimasti feriti e sua figlia è stata uccisa in un attacco precedente alla loro abitazione. I raid israeliani hanno colpito anche Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 6 persone e il timore che ci siano ancora vittime sotto le macerie.
Alle 09:00, la Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato che alcuni membri del proprio staff sono stati picchiati e torturati dalle autorità di occupazione israeliane. Questi membri erano stati detenuti all’interno del centro ambulanze di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito, 8 membri del personale rimangono ancora in custodia.
Alle 08:30, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato di aver preso il controllo operativo del quartiere Rimal di Gaza City. Hanno scoperto tunnel utilizzati da membri anziani di Hamas nella zona, come riportato da Haaretz.
Alle 08:00, l’esercito israeliano ha comunicato la morte di altri due soldati, portando il totale a 139 soldati uccisi nell’offensiva di terra israeliana. I soldati deceduti sono il Sergente Prima Classe (riservista) Tal Shua, di 31 anni, e il tenente Shai Ayeli, di 21 anni. Altri 3 militari sono rimasti gravemente feriti negli scontri nel nord e nel sud di Gaza.
Alle 07:00, il ministero della Sanità palestinese ha aggiornato il bilancio delle vittime a Gaza: 20.057 morti e 53.320 feriti dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre. In particolare, nelle ultime 48 ore, 390 palestinesi sono stati uccisi e altre 734 persone sono rimaste ferite.
Alle 06:30, un rapporto delle Nazioni Unite ha rivelato che più di mezzo milione di persone a Gaza soffrono la fame a causa della scarsità di cibo che entra nel territorio da quando è scoppiata la guerra, più di 10 settimane fa. L’economista capo del Programma Alimentare Mondiale, Arif Husain, ha avvertito che se la guerra tra Israele e Hamas dovesse continuare allo stesso livello e le consegne di cibo non venissero ripristinate, la popolazione potrebbe affrontare una grave carestia entro i prossimi sei mesi.
Alle 06:15, la Mezzaluna Rossa ha denunciato che le forze israeliane hanno invaso il centro ambulanze di Jabalia, arrestando equipaggi e paramedici e portandoli in un luogo sconosciuto. Donne e bambini sono rimasti intrappolati all’interno del centro. L’organizzazione chiede alla comunità internazionale di intervenire per il rilascio immediato delle proprie squadre e per garantire loro protezione.
Alle 06:00, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha nuovamente rinviato il voto sulla risoluzione per Gaza. Gli Stati Uniti ora sostengono la risoluzione, ma altri Paesi chiedono un testo più forte che includa anche l’appello per la sospensione urgente delle ostilità tra Israele e Hamas. Il progetto di risoluzione è stato discusso a porte chiuse per oltre un’ora dai membri del consiglio. L’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato che gli Stati Uniti sostengono il nuovo testo e che lo appoggeranno se verrà messo ai voti.
Foto e fonte LaPresse
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