Saman Abbas
3:33 pm, 19 Dicembre 23 calendario

Delitto di Saman, il padre nega tutto: «Lei diceva tante bugie»

Di: Redazione Metronews
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«Volevo dire tutta la verità, sono state dette tante parole false. Non è vero che sono una persona ricca, che sono legato alla mafia, che ho ammazzato qui o in Pakistan. Nè che sono andato a casa di Saqib a minacciarlo». Inizia così la lunga dichiarazione spontanea resa da Shabbar Abbas nell’aula della Corte di Assise di Reggio Emilia. Il padre di Saman, uccisa a 18 anni la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, parla per ore nel giorno in cui è attesa la sentenza del processo per l’omicidio di sua figlia. Nega tutto, anche il matrimonio combinato a cui Saman voleva sfuggire.  «In vita mia non ho mai picchiato nessuno. Nel 2019 siamo andati in Pakistan e alcuni giorni dopo mio cugino mi ha detto che voleva portare a casa sua Saman. Gli ho risposto che era ancora una bambina, che volevo pensarci, che mi serviva tempo. Quindici, venti giorni dopo, mia figlia e mia moglie mi hanno detto che andava bene. E poi lui ha 4 anni in più, non come hanno detto. Io non avrei mai voluto un vecchio accanto a mia figlia. In Pakistan mio cugino e la sua famiglia stanno bene, hanno casa e terra, tutto il necessario per vivere e poi era il mio stesso sangue. Erano tutti contenti».  «I genitori non pensano mai male per i figli, come non l’ho fatto io – ribadisce Shabbar – Volevo bene a loro, ho sempre lavorato in campagna, non ho mai rubato. Sono una persona povera, ho iniziato casa nel 2015 e ancora non è finita. Una persona ricca l’avrebbe fatta subito, e un mafioso non viene in Italia a lavorare. Ho sempre lavorato per la mia famiglia, per i miei figli, per mia moglie, mai nemmeno un centesimo gli ho negato, davo tutto a loro».

«Saman diceva tante bugie»

«La sera del 30 aprile io e mia moglie seguimmo fuori Saman perchè non andava bene che nostra figlia uscisse a mezzanotte e volevamo vedere dove andava». E’ la versione di Shabbar Abbas sulle ultime ore della figlia Saman a Novellara. «Pensavo che sarebbe venuta a prenderla il fidanzato Saqib oppure qualcuno mandato da lui, a noi lei aveva detto che sarebbe andata via con un’amica ma raccontava sempre bugie», ha proseguito il suo racconto.  Nel corso delle sue dichiarazioni spontanee Abbas ha parlato anche del figlio accusandolo di avere detto menzogne: «La sua lingua ha parlato, il suo cuore non ha parlato. Lui ha detto tutte le bugie, quelle dell’avvocato, dei servizi sociali, dei carabinieri, quelle che avete sentito tutti. Non ha detto la verità. E’ un ragazzo così»

«In questa aula credo non ci sia più una persona che creda ad Ali Heider. La sua parola vale zero». La replica dell’avvocato Liborio Cataliotti, difensore dello zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, è tutta fondata sul disconoscimento della versione del fratello della vittima, testimone dell’accusa, che, ha detto, «manca totalmente di linearità logico-espositiva e non è priva di interesse. Non si sa da dove abbia visto la scena del sequestro, quale fosse la fonte luminosa o cosa abbia sentito né quando Abbas abbia chiamato suo fratello». Il ragazzo sarebbe caduto in molte contraddizioni.

19 Dicembre 2023
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