Mar Rosso, la sfida dei filo Iran Houthi alle navi commerciali: “Pronti affrontare una coalizione”. Gli Usa preparano una flotta
Gli Houthi “saranno in grado” di affrontare un’eventuale coalizione formata dagli Usa che potrebbe essere schierata nel Mar Rosso per garantire la sicurezza delle navi commerciali.
Lo ha sottolineato in un’intervista ad al-Jazeera Mohammed al-Bukhaiti, membro del politburo dell’organizzazione filo-iraniana che controlla alcune parti dello Yemen.
La sfida degli Houthi
Oggi il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, nel corso di una conferenza stampa congiunta con la sua controparte israeliana, ha annunciato, riferendosi agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, che gli Usa stanno “agendo per costruire una coalizione internazionale. Questo non è solo un problema degli Stati Uniti, è un problema internazionale”, aggiungendo che domani terrà un incontro in formato virtuale con altri suoi colleghi.
L’aumento degli attacchi marittimi da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas all’inizio di ottobre ha costretto alcune compagnie a interrompere il transito attraverso la travagliata ma vitale via d’acqua. «Questi attacchi sono sconsiderati, pericolosi e violano il diritto internazionale», ha dichiarato Austin in conferenza stampa durante la visita in Israele. «Stiamo agendo per costruire una coalizione internazionale che affronti questa minaccia», ha detto Austin.
«Questo non è solo un problema degli Stati Uniti. E’ un problema internazionale e merita una risposta internazionale».
Austin ha detto che domani si terrà una riunione virtuale dei ministri dei Paesi del Medio Oriente per affrontare la questione.
Le sue osservazioni sono giunte dopo che i ribelli Huthi, sostenuti dall’Iran, hanno dichiarato di aver attaccato due navi «legate a Israele» nel Mar Rosso in solidarietà con i palestinesi di Gaza, governati da Hamas. li Huthi contro il commercio deve cessare», ha dichiarato.
Gli attacchi dalla Siria
Israele ha attaccato una postazione dell’esercito siriano in risposta ai missili sparati dal territorio siriano. L’esercito israeliano ha dichiarato che i proiettili sono atterrati in aree aperte e la sua artiglieria ha sparato contro il «centro del fuoco» in Siria. «I carri armati dell’Idf hanno attaccato una postazione militare dell’esercito siriano», si legge in un comunicato.
Israele ha intensificato gli attacchi contro la Siria dallo scoppio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza il 7 ottobre, con più di 20 attacchi in poche settimane e mettendo fuori uso i due principali aeroporti del Paese in diverse occasioni. In precedenza ha attaccato obiettivi nel Paese arabo, spesso appartenenti a milizie iraniane o libanesi alleate di Damasco, che considera una minaccia alla propria sicurezza.
Secondo l’emittente israeliana Kan, durante una riunione segreta tra i leader di Hamas che si è svolta la scorsa settimana in Turchia si sarebbe deciso di espandere gli attacchi contro Israele dalla Siria.
Sia il gruppo sciita libanese Hezbollah che altri gruppi armati sostenuti dall’Iran sono presenti in territorio siriano e sono alleati del governo del presidente siriano Bashar al-Assad, mentre Israele considera la loro presenza nel Paese vicino una minaccia alla sua sicurezza.
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