NFL ’24 wk13: 49ers stellari a Philadelphia, i Chiefs cadono anche a Green Bay
Il big match della tredicesima giornata si risolve in un monologo dei 49ers, che schiantano gli Eagles 42-19 giocando a livelli stellari. Negli altri match arriva il secondo stop nelle ultime tre dei Chiefs, battuti dai Packers, mentre vincono Dallas, Detroit, Miami e Cincinnati.
Per una volta possiamo dire con orgoglio che, ad inizio stagione, il nostro giudizio tecnico non era stato offuscato dal tifo: questi 49ers, se restano sani, sono ingiocabili per tutti, e la vittoria strabordante ottenuta sul campo dei Phillies, la squadra col miglior record del campionato, ne è l’ennesima conferma. Questa è insieme una buona e una cattiva notizia, perché San Francisco al completo passeggia sugli Eagles o schianta i Cowboys, ma senza Deebo Samuel e Trent Williams perde tre partite di fila contro Browns, Vikings e Bengals. In uno sport durissimo come il football gli infortuni sono un fattore cruciale per i destini delle squadre, e quando colpiscono gli uomini chiave possono comportare dei veri ribaltoni, basti vedere le mutate prospettive dei Jets dopo il crack di Rodgers o quelle dei Bengals senza Burrow. Tornando all’oggi, i 49ers hanno dato una lezione di football, offensivo e difensivo, alla squadra col miglior record della NFL, davanti ai suoi tifosi, esterrefatti e furibondi. Gli Eagles sono durati solo il primo quarto, quando sono andati avanti 6-0 con due field goal, poi è arrivato un parziale di 42 a 13 che li ha travolti, con l’umiliazione finale di Shanahan che ha fatto entrare negli ultimi snap il qb di riserva, tanto la partita era chiusa. A dispetto del risultato netto, però, è stata una partita bella, in un clima già da playoff, con continue provocazioni, risse, due espulsioni, e una rudezza generale negli interventi che non aveva davvero nulla di stagione regolare. Ma questi 49ers al completo riempiono davvero gli occhi per la bellezza e l’imprevedibilità del loro football offensivo, un vortice di lanci corti e lunghi, di corse dal backfield o dei ricevitori, di bloccaggi in movimento da enciclopedia (andate a rivedervi quello di Kittle che spiana la strada a Samuel); sono troppo per qualsiasi difesa. Domenica prossima i 49ers ospiteranno Seattle per il rematch che potrebbe chiudere definitivamente la loro division, mentre gli Eagles saranno chiamati a rialzarsi prontamente in quel di Dallas, dove rischiano seriamente il secondo stop di fila.
Proprio da Dallas partiamo per il giro d’orizzone sugli altri match, visto che nell’anticipo di giovedì scorso i Cowboys hanno colto contro Seattle (41-35) la loro quarta vittoria consecutiva, al termine di un match divertente, tutto a trazione offensiva. Normale che alla fine a spuntarla sia stato l’attacco migliore, quello guidato da Prescott, mentre Geno Smith ha ancora una volta mostrato le lacune nei momenti decisivi che ne hanno sempre bloccato il salto di qualità verso la top class. I Seahawks si confermano una buona squadra, ma Dallas in casa è praticamente imbattibile; ora, contro gli Eagles, dovrà dimostrare di esserlo anche di fronte ad un top team. Tra i match domenicali spicca senz’altro la sconfitta dei Chiefs a Green Bay (19-27), con un Jordan Love in grande spolvero e un pacchetto di ricevitori con cui l’affiatamento migliora settimana dopo settimana. I Packers sono alla terza vittoria consecutiva, la quarta nelle ultime cinque partite, ma i riflettori sono soprattutto puntati sulla debacle dei campioni in carica (la seconda nelle ultime tre uscite), in cui Mahomes sembra sempre più un predicatore nel deserto. Tra le flag della sua linea, i palloni persi dai suoi ricevitori e la follia del suo miglior running back, Pacheco, espulso per un pugno, la superstar della NFL è sempre più sola nel cantare e portare la croce; che poi, in queste condizioni, Mahomes sia riuscito quasi a raddrizzare la partita è solo una conferma di quanto sia straordinario, ma la squadra che ha intorno desta più di un dubbio in prospettiva playoff. Quarto successo negli ultimi cinque match anche per i Detroit Lions, 33-28 a New Orleans, sempre più padroni della NFC North, così come per i redivivi Colts, 31-28 sui Titans, e per i Texans, che fermano a cinque la striscia di successi consecutivi dei Denver Broncos. Cleveland non ottiene i risultati sperati con il ritorno dall’oblio di Joe Flacco, perdendo anche contro i Rams. A proposito di domini, non è più in discussione quello dei Miami Dolphins nella AFC East, che dominano Washington 45-15 anche grazie a un Tyreek Hill con numeri da MVP. Infine, nel Monday Night, piccola impresa dei Bengals orfani di Joe Burrow, che vanno a vincere 34-31 a Jacksonville contro i Jaguars, anche loro falcidiati dalle assenze.
Gianluca Puzzo – SportOne
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