lo Sciopero di cgil e uil
1:01 pm, 17 Novembre 23 calendario
7 minuti di lettura lettura

Sciopero, Landini: “Il Governo manda il paese a sbattere”. Salvini: “Soddisfatto, salvaguardati i diritti di chi lavora”. Meloni: “Precettazione? Atto dovuto”. Scontri a Torino

Di: Redazione Metronews
condividi

Venerdì mattina nero soprattutto per il settore dei trasporti per lo sciopero inizialmente di 8 ore proclamato da Cgil e Uil e ridotto a 4 ore dopo la precettazione del ministro Matteo Salvini.

Le iniziative di mobilitazioni di Cgil e Uil contro la manovra prendono quindi il via. Incrociano le braccia per otto ore o intero turno i lavoratori delle Regioni del Centro e, su tutto il territorio nazionale, anche le categorie del pubblico impiego, della conoscenza e gli addetti di Poste Italiane. I trasporti, escluso quello aereo, e il personale operativo del Corpo dei Vigili del Fuoco, hanno scioperato invece dalle 9 alle 13.

A questa prima tappa seguiranno poi cinque giornate di scioperi e manifestazioni in 58 piazze, con oltre 100 presidi su base territoriale e regionale, che coinvolgeranno le Regioni del Nord il 24 novembre e quelle del Sud il 1° dicembre, con Sicilia e Sardegna ferme rispettivamente il 20 e il 27 novembre.

Scontri a Torino

Disordini a Torino tra polizia e studenti, che hanno sfilato in corteo nel centro città in occasione dello sciopero generale. I ragazzi hanno intonato cori contro il governo Meloni e l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, apostrofato «fascista» e già al centro della contestazione dopo i disordini avvenuti nei giorni scorsi all’università. Tra i cori intonati dagli studenti, anche quelli di solidarietà nei confronti della Palestina e contro il premier israeliano Netanyahu, definito «assassino».

Bombardieri: “Risposta a chi fa il bullo istituzionale”

“Salvini guarda questa piazza, studiala bene e porta rispetto a chi sta qui e paga con una giornata di lavoro“. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dal palco di piazza del Popolo alla manifestazione organizzata contro la manovra insieme alla Cgil. “Chi sta qui non fa il weekend lungo: molti di loro lavorano sabato e domenica per garantire i servizi, c’è gente che lavora quando tu fai i fine settimana“, continua Bombardieri rivolgendosi al ministro ai Trasporti. “A chi avete precettato spiegate cosa avete fatto per la sicurezza di quel settore, per rinnovare contratti, se avete messo risorse per loro”. “Questa piazza è la risposta democratica di persone che soffrono e che hanno pagato oggi per stare qui, in sei piazze del centro Italia. La risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale“.

Landini al governo: “Stop cavolate e ritiri la precettazione”

“Se il governo vuole ascoltare allora cambi idea, smetta di fare cavolate, ritiri la precettazione e finalmente apra la trattativa anche con noi, che stiamo facendo proposte per migliorare questo Paese. Se pensa di non ascoltarci noi continueremo fino a che non otterremo risultati“. Lo ha detto il leader Cgil Maurizio Landini. La precettazione “è un atto che parla da solo e che nella storia democratica e repubblicana di questo paese da quando c’è la Costituzione non si è mai visto, da nessun governo. Queste cose – incalza Landini – si facevano prima della costituzione quando il nostro paese non era un paese democratico e non succede neppure in Europa. E Salvini – dice rivolgendosi direttamente a ministro dei Trasporti – dovrebbe andare oltre il Ponte sullo Stretto e guardare cosa accade in Germania dove stanno facendo uno sciopero e anche in Francia. Ma nessun governo si è mai sognato di bloccarlo”, conclude. “Noi rappresentiamo la maggioranza che paga le tasse, che tiene in piedi l’Italia e che oggi non viene ascoltata dal governo, che così porterà il paese a sbattere. Noi non lo permetteremo. “Vogliamo dargli un futuro, che passa per il futuro dei giovani, che passa a sua volta dal lavoro dignitoso. Il governo dovrebbe porsi questo tema”, ha aggiunto Landini.

Salvini: “Soddisfatto”. Meloni: “Sciopero lanciato in estate”

«Sono soddisfatto, perchè i cittadini che intendono partecipare allo sciopero lo stanno facendo e abbiamo salvaguardato i diritti di milioni di italiani che in questo venerdì hanno il diritto di lavorare e viaggiare». Così il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, in una nota.

Il Governo sulla vicenda dello sciopero «ha un ruolo marginale. Ho grande rispetto per i diritti dei lavoratori, per gli scioperi», ha detto la premier Giorgia Meloni. Nel merito «posso dire poco perchè lo sciopero generale è stato lanciato contro la manovra praticamente in estate quando io neanche avevo cominciato a pensarla. «Quindi non posso dire che lo sciopero nel merito» sia dovuto «a nostri oggettivi errori perchè era stato lanciato molto prima che scrivessimo la manovra». Se sono d’accordo con i toni di sfida di Salvini al sindacato? “Non so cosa si intende per toni di sfida, sono d’accordo sul tema della precettazione, perché, come ho già detto, era dovuto da parte nostra” a seguito del pronunciamento del Garante.

Adesione, il Mit: “Sulla rete Rfi è scarsa, al 5%”. Cgil e Uil: “Altissime nei porti e logistica”

«Traffico regolare su tutta la rete di Rfi, con adesioni intorno al 5%, nessun treno soppresso sull’alta velocità, adesioni sotto il 16% del personale sui treni regionali». Lo riferiscono fonti del Mit sottolineando che il vicepremier e ministro Matteo Salvini, «alla luce di questi dati, esprime particolare soddisfazione: è stato trovato un equilibrio tra il legittimo desiderio di scioperare di un’esigua minoranza e la doverosa tutela di decine di milioni di italiani».

Altissime adesioni allo sciopero invece per Cgil e Uil, che  nei trasporti segnalanopunte del 100% in alcuni settori come i porti e fino all’80% nella logistica. Alte le adesioni anche nei settori sottoposti all’ordinanza di precettazione come il trasporto pubblico locale e ferroviario dove l’adesione media è del 70%, spiegano le stesse fonti.

La stima fornita dagli organizzatori Cgil e Uil di Roma e Lazio parla di  almeno 60mila le persone che hanno partecipato in Piazza del Popolo a Roma alla manifestazione indetta da Cgil e Uil contro la manovra.

Roma taxi in servizio: “Servono motivazioni serie…”. Gli autisti Atac: “Non è sciopero sensato”

Auto bianche che attraversano di continuo il centro di Roma, soprattutto nella zona dell’Esquilino a poche centinaia di metri dalla stazione Termini. Oggi nella Capitale trovare un taxi sembra più facile che gli altri giorni. “E che devo scioperare, intervistate il sindaco di Roma”, dice un tassista in piazza dell’Esquilino. “Non siamo mica stipendiati dal Comune”, dice un collega alla fermata taxi di via Liberiana. “Mai fatto uno sciopero”, aggiunge un altro autista. “Potremmo scioperare ma lo facciamo quando ci sono motivazioni serie”. “Non abbiamo aderito allo sciopero – spiega il presidente di Uri (Unione radiotaxi italiani) Loreno Bittarelli – La motivazione? Questo è uno sciopero contro la manovra proclamato ancora prima che la manovra fosse scritta”. Hanno aderito invece gli iscritti a Uil e Cgil. “Noi abbiamo avuto un’alta adesione allo sciopero perché questo governo non ha mantenuto le promesse – dice Nicola Di Giacobbe, Unione conducenti auto pubbliche (Unica) della Cgil – Salvini sta imponendo un aumento delle licenze senza confrontarsi con i Comuni”.

La situazione non è diversa al piazzale dei taxi, di fronte alla stazione Trastevere. Qui, gli autisti sono disposti in fila ordinata, in attesa dei clienti. “No, non sciopero”, racconta Michele, tassista con vent’anni d’esperienza. “Lavoro come lavorano tutti i miei colleghi, onestamente penso che l’1% di noi abbia scioperato oggi; non c’è stata nemmeno una grande comunicazione nei nostri confronti, quindi, semplicemente, stamattina sono montato sul mio taxi e mi sono messo a lavorare”. “Non penso sia uno sciopero che ci riguarda”, gli fa eco Claudia, una giovane tassista. “Ieri nelle nostre chat si è parlato della questione sciopero, ma nessuno ha scritto di aderire. Alla fine che c’era lo sciopero l’abbiamo saputo prima dai giornali”, conclude.

Molti autisti del Tpl a Roma hanno scelto di non aderire allo sciopero. Al terminal dei bus della stazione Trastevere di Roma, gli autobus in sosta e pronti a partire, sono diversi. “No, non sciopero, sono entrato da due mesi in azienda e, in tutta onestà, mi servono i soldi”, racconta Marco, giovane autista dell’Atac. “Ho una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare”, aggiunge, “per questo ho scelto consapevolmente di lavorare”. “Non scioperare oggi è una mia personalissima decisione”, racconta Paolo, che a bordo del 719 attende che gli ultimi passeggeri finiscano di salire sul bus. “E’ una mia convinzione personale che non ha nulla a che vedere con i soldi, con il portare la pagnotta a casa. Semplicemente non credo che questo sia uno sciopero sensato“. Con lui concorda Valerio, un altro autista dell’Atac: “Ho una mia visione di sciopero e questo non mi sembra un vero sciopero. Mi pagano per lavorare e quindi oggi sono qui”.

17 Novembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA