“Squartato“ in Gae Aulenti, arrestati 4 ragazzi. Due sono minorenni
Quattro ragazzi egiziani, tra i 16 e i 20 anni, sono stati arrestati dalla Polizia con l’accusa del tentato omicidio in concorso di un connazionale di 21 anni accoltellato lo scorso 2 settembre nel parco Bam di piazza Gae Aulenti a Milano. Secondo le indagini dei poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia, coordinati dal pm ordinario e da quello dei minori, gli aggressori, dopo aver avvicinato la vittima che si trovava in compagnia di amici, hanno prima minacciato il gruppo e poi ingaggiato una lite passata alle vie di fatto. Nella colluttazione il 21enne è stato bloccato da dietro e colpito con un coltello all’addome, con la lama che «veniva conficcata per tutta la sua lunghezza, trapassando lo stomaco, per poi essere mossa lateralmente come a squartarlo», prima di darsi alla fuga facendo perdere le loro tracce.
I poliziotti, guidati dal dirigente Angelo De Simone, hanno identificato i quattro presunti autori del ferimento. La misura cautelare nei confronti dei due minorenni di 16 e 17 anni è stata eseguita lo scorso sabato sera in zona piazza Gae Aulenti, dove gli stessi sono soliti stazionare. Uno dei due 20enni è stato rintracciato all’interno di un alloggio abusivamente occupato con altri connazionali nello stabile di via Cavezzali 11 e l’altro coetaneo ha ricevuto la notifica del provvedimento nel carcere di Busto Arsizio dove si trova per un’altra vicenda. Sarebbe stato il minore di 16 anni a sferrare la coltellata all’addome che ha rischiato di uccidere il 21enne, dichiarato fuori pericolo di vita solo dopo essere stato sottoposto a due interventi chirurgici per riparare una lacerazione dello stomaco. Il giovane, finito al carcere minorile Beccaria, e gli altri tre arrestati farebbero parte di un gruppetto più ampio che la sera del 2 settembre ha aggredito l’altro più piccolo in cui c’era la vittima. All’identificazione dei presunti autori i poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia sono arrivati anche analizzando profili social, in particolare Instagram.
«Condotta violentissima»
«I due giovani si sono resi responsabili di una condotta violentissima, commessa con modalità spregiudicate, originatasi da una discussione insorta per futili motivi e finalizzata a sancire il controllo del territorio da parte del branco». E’ la valutazione della gip del tribunale per i minorenni Irina Grossi definendo «fatti gravissimi» l’aggressione del 2 settembre. «I minori hanno ritenuto di incutere timore, con un atto sanguinario, che potesse essere visto dagli altri ragazzi, amici della vittima, al solo fine di ottenere il rispetto dei giovani gravitanti nelle medesime zone da loro frequentate», osserva ancora la giudice sottolineando le frasi pronunciata da uno dei due arrestati. «Questa è la nostra zona, e se tornate qua vi ammazzo!», a cui ha aggiunto rivolgendosi ai suoi amici, compiaciuto «Hai visto cosa sono capace di fare?». Le indagini sono state condotte dai poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia, coordinati dalla procura ordinaria e da quella per i minori.
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