Pietrangelo Buttafuoco presidente della Biennale di Venezia

Via libera dalle Camere alla designazione del giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco alla presidenza della Fondazione La Biennale di Venezia per il quadriennio 2024-28.
Si è concluso l’iter parlamentare sulla proposta di nomina, che era stata inviata nello scorso mese di ottobre alla Camera e al Senato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Le Commissioni Cultura di Montecitorio e Palazzo Madama hanno espresso a maggioranza il rispettivo parere consultivo favorevole. Il doppio parere sarà ora inviato al ministro Sangiuliano, che nelle prossime settimane potrà così firmare il decreto di nomina di Buttafuoco a presidente della Biennale. Contestualmente Sangiuliano nominerà anche l’altro membro di diritto del Mic all’interno del consiglio di amministrazione dell’Ente veneziano. Il cda è composto da quattro membri: oltre al presidente e all’esperto ministeriale, gli altri due sono di diritto il sindaco di Venezia (Luigi Brugnaro), con la carica di vice presidente, e il presidente della Regione Veneto (Luca Zaia).
Buttafuoco prenderà il posto di Roberto Cicutto chiamato a dirigere La Biennale nel gennaio 2020 dall’allora ministro della Cultura Dario Franceschini. Il presidente Cicutto resterà in carica fino al termine del mandato, ovvero il 2 marzo 2024. Primo impegno pubblico per il neo presidente Buttafuoco sarà l’inaugurazione della 60/a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, che si terrà ai Giardini e all’Arsenale dal 20 aprile al 24 novembre 2024. La cerimonia di inaugurazione si terrà sabato 20 aprile a Cà Giustinian, sede della Biennale di Venezia.
Contro la sua nomina l’opposizione: «Abbiamo votato contro la nomina di Pietrangelo Buttafuoco alla presidenza della Fondazione la Biennale di Venezia- dice in una nota la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura – Come abbiamo spiegato anche in Commissione, le motivazioni non riguardano la persona, ma le forme e i modi in cui questa nomina è avvenuta, che confermano una logica di occupazione delle istituzioni culturali da parte della Destra, che abbiamo già contestato nel caso del Centro sperimentale di Cinematografia». Soddisfatto invece il senatore della Lega Claudio Borghi: «Sono certo che porterà un contributo di novità e profonda cultura a un’istituzione che per sua natura deve emozionare e stupire. Con la sua guida, sicuramente, la Biennale riuscirà a tornare al suo ruolo di leadership artistica e culturale a livello internazionale».
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