attacco di hamas a israele
1:18 pm, 10 Novembre 23 calendario

Battaglia vicino all’ospedale al-Shifa. Le forze speciali danno la caccia al leader di Hamas, Sinwar. Netanyahu: “Controllo sulla Striscia anche dopo la guerra”. Gli Usa: “Troppi morti”

Di: Redazione Metronews
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Si combatte all’esterno dell’ospedale al-Shifa, che Israele ritiene luogo dove risiede anche  il comando centrale di Hamas e dove si nasconderebbe anche il leader di Hamas Yahya Sinwar. La zona è attaccata da forze speciali israeliane.

Sinwar e i leader nascosti sotto l’ospedale al-Shifa

L’esercito ha circondato in tutto tre ospedali a Gaza City e l’ospedale indonesiano nel nord della Striscia. Usando tank  e veicoli blindati, hanno chiuso un perimetro di circa 100 metri intorno a questi ospedali, dove sono rifugiati migliaia di feriti e di sfollati.

Diffuso ieri notte il video dell’interrogatorio di terroristi catturati il 7 ottobre, secondo i quali i leader di Hamas, e forse anche il capo Yahia Sinwar, si nascondono all’ospedale al-Shifa.

Le forze armate israeliane elimineranno i militanti di Hamas presenti negli ospedali della Striscia di Gaza, ha detto il portavoce militare israeliano Richard Hecht parlando con i giornalisti. Poco prima, la Mezzaluna Rossa aveva accusato i cecchini israeliani di sparare sugli ospedali. «Se scorgiamo terroristi di Hamas fare fuoco dagli ospedali, facciamo quel che bisogna fare. Se vediamo terroristi di Hamas li uccidiamo» ha detto Hecht aggiungendo che «Hamas sta operando dall’interno degli ospedali».

Uccisa la nipote del capo politico di Hamas

Roaa Haniyeh, nipote del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, sarebbe rimasta uccisa oggi in un raid delle forze di difesa israeliane su Gaza City. A riferirne è stata l’emittente Al Jazeera. Nel citarla, Times of Israel afferma che non vengono forniti ulteriori elementi a conferma della notizia.

La settima brigata corazzata delle Forze di difesa israeliane ha rivendicato di aver ucciso anche 30 “terroristi operativi” in un avamposto e un campo di addestramento di Hamas nel nord della Striscia. Nel corso dell’operazione, viene reso noto, sono stati requisiti fucili d’assalto, razzi, mortai, droni, mappe ed equipaggiamenti di comunicazione. Armi e altro materiale sono stati trovati in un raid negli uffici di Muhammad Sinwar, fratello del leader di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar.

Le truppe israeliane hanno ucciso nel quartiere di Jabalia, nel nord di Gaza, alti esponenti della forza Nukhba di Hamas che avevano partecipato all’attacco del 7 ottobre. Come specificano forze armate e Shin Bet, tra i morti c’è Ahmed Musa, un comandante dell’unità speciale del Movimento islamico che ha diretto gli attacchi alla base militare Zikim, al Kibbutz Zikim e alla postazione militare a Iftah. Uccisi anche il comandante sul campo, Omar Alhandi, e Muhammad Kahlot, responsabile dell’unità dei cecchini al nord.

Dallo scoppio della guerra, l’esercito israeliano ha attaccato più di 15mila obiettivi di «organizzazioni terroristiche» nella Striscia di Gaza e ha trovato circa 6mila armi, tra cui lanciatori anticarro, missili antiaerei, razzi e missili, mine, munizioni ed esplosivi. Lo ha reso noto l’esercito israeliano.

Spostamenti verso sud garantiti per 6 ore

Le forze israeliane (Idf) hanno annunciato anche per oggi l’apertura, per 6 ore (fino alle 16 ora locale, le 15 in Italia), del percorso lungo la Salah al-Din Road indicato per gli spostamenti dei civili dal nord della Striscia di Gaza verso il sud. “Il nord della Striscia è considerato una zona di violenti combattimenti e il tempo per lasciare l’area sta finendo”, ha ribadito su X il portavoce delle Idf per i media arabi, Avichay Adraee, chiedendo alla popolazione di Gaza di “unirsi alle centinaia di migliaia di persone che hanno risposto agli inviti e si sono spostate negli ultimi giorni verso il sud” dell’enclave palestinese nel mirino delle operazioni israeliane dal terribile attacco di un mese fa in Israele di Hamas.

Usa: “Troppi morti”

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che sono «troppi» i palestinesi morti e che soffrono per l’offensiva di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza e che, sebbene la decisione israeliana di introdurre pause umanitarie in alcuni settori del Nord della Striscia sia positiva, questo passo non è sufficiente. Il capo della diplomazia statunitense ha detto che «troppi palestinesi sono stati uccisi, troppi hanno sofferto in queste ultime settimane» e che dovrebbe essere fatto tutto il possibile per prevenire ulteriore sofferenza e rendere più proficua l’assistenza di cui hanno bisogno.
Parlando a New Delhi al termine di un intenso tour diplomatico di nove giorni in Medio Oriente e Asia, Blinken ha spiegato che gli Stati Uniti «apprezzano» gli ultimi passi israeliani per consentire ai civili palestinesi di trovare rifugio nel Sud della Striscia, ma ha detto che «molto resta ancora da fare». «Penso che siano stati fatti progressi. Ma sono anche molto chiaro sul fatto che c’è ancora molto da fare in termini di protezione dei civili e fornitura di aiuti umanitari”; e ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno lavorando su «piani concreti per raggiungere questo obiettivo».

Netanyahu alla nazione
Netanyahu

Ipotesi di scambio ostaggi-detenuti, ma Israele smentisce

“E’ stato raggiunto un accordo per uno scambio umanitario di prigionieri tra Hamas e Israele“. Lo riferisce Al Arabiya citando proprie fonti secondo cui l’accordo consiste “nel rilascio delle prigioniere e dei minori palestinesi nelle carceri israeliane in cambio di 100 ostaggi, donne e minori, detenuti da Hamas”. Tuttavia Israele ha smentito la notizia di Al Arabiya.

Netanyahu: “Controllo sulla Striscia anche dopo la guerra”

«Le forze israeliane mantenerranno il controllo sulla Striscia di Gaza anche dopo la guerra, non lo cederà a forze esterne». Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, al termine di un incontro con i leader delle comunità ai confini con la Striscia, secondo quanto riporta Lo riporta la testata Yedioth Ahronoth. I leader locali hanno invitato il premier a «non accettare nessun cessate il fuoco ea finire il lavoro a Gaza fino all’ultimo terrorista».

Le dichiarazioni del premier israeliano sembrano quindi rifiutare l’idea che in questi giorni è stata più volte avanzata dagli americani di una forza internazionale, possibilmente con truppe dei Paesi arabi confinanti, per garantire la sicurezza a Gaza in un periodo di transizione prima di poterla riconsegnare ad un governo palestinese che riunisca Gaza e Cisgiordania, che Washington spera sia guidato dall’Anp.

10 Novembre 2023
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