Indi Gregory, giudice inglese: stop a supporto vitale alle ore 14 di domani
Svolta improvvisa nel caso di Indi Gregory. Un giudice britannico ha stabilito che il trattamento di supporto vitale della piccola, che soffre di una malattia mitocondriale, verrà interrotto giovedì 9 novembre alle 14 (le 15 in Italia) nell’ospedale britannico in cui è ricoverata. a Nottingham. I medici che l’hanno in cura al Queen’s Medical Center hanno detto che non si può fare altro, ma i genitori avevano chiesto che la bambina, che ha 8 mesi, tornasse nella loro casa di Ilkeston, nel Derbyshire. L’Alta Corte, secondo quanto riporta la Bbc, ha invece stabilito che il suo trattamento termini in un hospice o all’ospedale. Il giudice ha scritto nella sentenza che il trattamento sarà interrotto perché sarebbe «quasi impossibile» rimuovere il supporto vitale e svolgere cure palliative a domicilio. Indi Gregory ha una malattia mitocondriale incurabile, secondo i sanitari che l’hann seguita. I suoi genitori non sono riusciti a convincere i giudici della Corte d’appello di Londra e i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) a Strasburgo, in Francia, a ribaltare la decisione.
Per Indi Gregory no al trasferimento
L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma aveva accettato di curarla, ma il giudice ha respinto la richiesta di trasferire Indi a Roma; la premier Giorgia Meloni era scesa in campo direttamente concedendo alla bambina la cittadinanza italiane e promettendo di fare il possibile per salvarla. Martedì, su richiesta dei familiari di Indi, il console italiano a Manchester nella sua funzione di giudice tutelare aveva emesso un provvedimento di urgenza, dichiarando la competenza del giudice italiano e autorizzando l’adozione del piano terapeutico proposto dall’ospedale Bambin Gesù e il trasferimento a Roma. Era stata l’ultima mossa dei legali della famiglia Gregory. Il console aveva anche nominato Antonio Perno, il dg del Bambino Gesù, curatore speciale per gestire le procedure. Il decreto era stato comunicato al direttore dell’ospedale britannico per favorire la collaborazione tra le autorità sanitarie dei due Paesi ed evitare un conflitto di giurisdizione. Perno chiederà di incontrare urgentemente i medici del Queen’s Medical Center.
Il padre: «Accelerano la morte»
«Faccio appello al Governo britannico affinché permetta a Indi di andare in Italia prima che sia troppo tardi. Come padre non ho mai chiesto o implorato nulla in vita mia, ma ora prego il governo britannico di aiutarmi a salvare la vita di nostra figlia». Questo l’accorato appello di Dean Gregory, il padre della bimba affetta da una rara malattia del Dna mitocondriale. «È vergognoso che l’ospedale e i tribunali del Regno Unito ignorino semplicemente l’offerta del Governo italiano», ha detto Gregory, dopo la nuova pronuncia del giudice, secondo quanto riferisce Christian Concern, l’organizzazione che supporta i genitori di Indi. «Ho dovuto affrontare ripetute minacce da parte dell’ospedale – racconta – hanno cercato di intimidirmi e di accelerare la morte di Indi, anche quando ci sono ordini del tribunale in sospeso. Non sembra esserci alcuna attenzione o compassione, solo crudeltà verso di noi come famiglia».
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