Pietre d’inciampo vandalizzate: indagine per odio razziale
Pietre d’inciampo vandalizzate a Trastevere, la procura ha aperto un fascicolo di indagine per danneggiamento con l’aggravante dell’odio razziale.
Pietre d’inciampo vandalizzate: indagine per odio razziale
La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta in relazione all’oltraggio di quattro pietre d’inciampo vandalizzate la scorsa settimana nel quartiere Trastevere. Nel fascicolo, affidato ai magistrati dell’antiterrorismo coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi, si indaga per danneggiamento con l’aggravante dell’odio razziale.
L’ultimo episodio era avvenuto in via Mameli dove sono state oltraggiate le pietre d’inciampo dedicate a Giacomo ed Eugenio Spizzichino, deportati nei campi di concentramento, dopo che il giorno prima sempre a Trastevere, in via Dandolo, ne erano state danneggiate altre due in memoria di vittime romane della Shoah. Le indagini sono state affidate agli agenti della Digos che hanno già inviato un’informativa in procura.
In merito al raid di via Dandolo, gli investigatori avrebbero lavorato su alcune immagini di una telecamera di sicurezza di un ristorante. L’obiettivo ha ripreso alcune persone sospettate di essere responsabili del danneggiamento. Potrebbe trattarsi degli stessi individui che hanno imbrattato le pietre d’inciampo in via Mameli.
La solidarietà del sindaco Gualtieri contro i raid
All’indomani dei danneggiamenti il sindaco Roberto Gualtieri aveva manifestato la solidarietà sua e del Comune contro i raid. Il primo cittadino aveva effettuato un sopralluogo in via Mameli e aveva dichiarato: «Sono qui per dare una ferma condanna a questi atti di vandalismo. Roma respinge ogni atto e gesto di antisemitismo, di intolleranza, di razzismo».
«Queste pietre di inciampo ricordano la deportazione, l’uccisione di cittadini romani assassinati perché ebrei con la Shoah, vittime del nazifascismo. Noi non accettiamo che si colpiscono questi simboli così importanti che sono patrimonio della memoria di tutto il Paese e di tutta la città, che ricordano l’uccisione di ebrei romani, cittadini del nostro Paese, da parte dell’atto criminale più drammatico della nostra storia», aveva aggiunto.
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