L’Iran soffia sul fuoco e chiama alla mobilitazione. Hamas: “Altri 7 ottobre finché Israele sarà distrutto”. Tel Aviv: “A Jabalia colpiti terroristi barricati vicino a una scuola. Pronti per campagna lunga”. Rafah, il valico riapre per feriti e stranieri

L’Iran continua a soffiare sul fuoco della crisi a Gaza. E lo fa con il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, secondo quanto riportano i media iraniani.
«I bombardamenti contro Gaza devono cessare immediatamente e le vie per le esportazioni di petrolio e cibo verso il regime israeliano devono essere bloccate dai paesi musulmani, che non dovrebbero avere cooperazione economica con il regime israeliano. Il mondo musulmano deve mobilitarsi contro il regime». «Questa guerra non è una guerra tra Israele e Gaza. E’ una guerra tra la menzogna e la verità, una guerra tra i Poteri Arroganti e la fede», ha aggiunto.
Intanto Razi Hamed, alto funzionario di Hamas, ha ribadito che “ripeteremo le azioni del 7 ottobre ancora e ancora finché Israele non sarà distrutto”.
Israele: “Pronti a guerra lunga e complessa”
«I risultati significativi dei potenti combattimenti nelle profondità della Striscia di Gaza purtroppo richiedono un prezzo elevato. Siamo preparati e pronti per una campagna lunga e complessa che richiede coraggio, determinazione e perseveranza: vinceremo». Lo scrive su X il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. «La caduta dei combattenti dell’IDF nelle battaglie contro i terroristi di Hamas a Gaza è un colpo duro e doloroso. I nostri cuori e pensieri sono con le loro care famiglie», ha aggiunto.
Le forze dell’IDF hanno ucciso miliziani di Hamas che si erano barricati in un grattacielo nella città di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha detto un portavoce dell’IDF secondo quanto riportano i media israeliani. Secondo l’esercito, i soldati che operano nella zona hanno «identificato i terroristi che si erano sistemati in un edificio situato vicino ad una scuola e ad un centro medico, e hanno diretto attacchi aerei contro di loro». In un incidente separato, l’IDF ha identificato un veicolo che trasportava missili anticarro che si dirigeva verso le forze israeliane nella Striscia di Gaza. L’IDF ha colpito il veicolo con un aereo.
Rafah riapre
A tre settimane dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas riapre per la prima volta il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto per consentire l’evacuazione di feriti gravi e di cittadini con passaporto straniero. L’apertura del valico è frutto di un negoziato tra Egitto, Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti e la mediazione del Qatar. Al momento non c’è nessuna indicazione su quanto tempo resterà aperto il valico, ma fonti della sicurezza israeliana riferiscono che fino a 500 persone potrebbero essere in grado di lasciare Gaza. Israele ed Egitto hanno concordato un elenco di persone con passaporto straniero che possono lasciare Gaza e le ambasciate competenti sono state informate in anticipo. La stessa Farnesina, pur non confermando che ci sono degli italiani in lista, ha detto all’AGI che la situazione viene monitorata in maniera stretta dal ministero degli Esteri. L’Egitto ha accettato di far entrare 81 dei feriti più gravi. Le immagini riprese dalle troupe televisive al confine sul lato di Gaza mostrano decine di ambulanze, auto e persone a piedi che lasciano la Striscia attraversando il valico.
Gaza in blackout
L’attacco di terra di Israele nel frattempo prosegue: il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commemorato la perdita dei soldati israeliani all’interno di Gaza (il bilancio parla di 11 soldati morti), e ha aggiunto che «questa sarà una lunga guerra. Abbiamo tanti risultati importanti ma anche perdite dolorose. I nostri soldati sono caduti nella più giusta delle guerre, la guerra per la nostra casa». Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha aggiunto che Israele è preparato per «una campagna lunga e complessa».
E mentre la situazione umanitaria nella Striscia continua a essere drammatica (a Gaza funziona solo un terzo delle strutture sanitarie primarie e gli ospedali ancora operativi hanno sostanzialmente ridotto i servizi, dice l’Organizzazione mondiale della sanità) un nuovo blackout ha colpito Gaza nella notte. Le reti Internet e telefoniche sono rimaste inattive in tutta la Striscia, ha fatto sapere l’agenzia palestinese per le telecomunicazioni. Si tratta del secondo blackout totale a Gaza in meno di una settimana.
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