Milano
6:24 pm, 26 Ottobre 23 calendario
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Scontro tra Pm e Gip sull’inchiesta sulle mafie in Lombardia

Di: Redazione Metronews
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Clima tesissimo al Palazzo di giustizia di Milano, dove è in corso uno scontro violentissimo e inaudito tra i pm della DDA, titolari dell’inchiesta “Hydra” e il Gip che ne ha smontato la maggior parte. Contro il rifiuto del gip Tommaso Perna di concedere 142 richieste di misura cautelare avanzate dagli investigatori, la pm Alessandra Cerreti ha fatto ricorso in appello. Con toni durissimi. arrivando ad accusare il Gip di «aver banalizzato».

«Gli innumerevoli elementi investigativi – incredibilmente parcellizzati e banalizzati dal Giudicante – provano che» il gruppo criminale al centro dell’indagine della Dda milanese «esercita sul territorio tutte le condotte tipiche delle associazioni mafiose», scrive infatti Cerreti.

Nell’atto, la pm, «in riforma della ordinanza depositata» lo scorso 26 settembre ed eseguita ieri con gli arresti di 11 persone, ha rinnovato l’istanza del carcere rigettata per 79 indagati. In 1121 pagine, costruite con parecchi richiami e spezzoni della originaria richiesta di misura, il sostituto procuratore Cerreti ha tenuto a precisare, a differenza di quanto scritto dal giudice, di non aver «mai sostenuto trattarsi di una super associazione mafiosa (…) composta dalle 3 mafie italiane che si sarebbero consorziate sul territorio (addirittura nazionale)» o «mondiale».

«Né mai il pm – aggiunge – ha parlato di ‘egemonia’ sul territorio lombardo, come ha erroneamente ritenuto il Giudicante, che ne ha escluso l’esistenza anche argomentando sulla mancata opposizione da parte di altre associazioni mafiose radicate sul territori».

«Il capo di imputazione sul punto appare, invece, estremamente chiaro – prosegue -. Trattasi di mere ‘componenti’ delle tre tradizionali associazioni mafiose, operative sul territorio milanese» e non altrove «che si alleano strutturalmente tra loro per aumentare le possibilità di profitto» ed «evitare i conflitti».

Roia tenta di mediare

Un tentativo di riportare lo scontro alla normalità è arrivato dal neo presidente del tribunale Fabio Roia, ceh è intervenuto sulla «particolare attenzione mediatica» relativa alla decisione del gip, come si legge in una nota. «Il controllo del gip – scrive – lungi dal dover essere classificato come una patologia evidenzia il fondamentale principio dell’autonomia della valutazione giurisdizionale in un sistema organizzativo e tabellare che impone il rispetto del principio del giudice naturale e che, quindi, e’ indicato secondo criteri oggettivo e predeterminati e non e’ scelto secondo criteri preferenziali».

26 Ottobre 2023
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